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Riforma p.a., copertura a rischio per i segretari comunali
Oggi riprende nell'Aula del Senato la discussione generale sul d.d.l. Madia

Secondo Marianna Madia non ci sarà bisogno di votare la fiducia al d.d.l. delega sulla Riforma della p.a., “perché non ho visto ostruzionismo ma solo dibattito costruttivo nella discussione preliminare“. Vedremo: quel che è probabile è che oggi la riforma p.a. tanto sbandierata ma ancora ‘nel bozzolo’ approdi in Senato per l’iter che dovrebbe portare all’approvazione (ma in quanto tempo?).

Dirigenti pubblici e segretari comunali
Tra le novità di rilievo, ricordiamo la disciplina variata dei concorsi pubblici e la possibilità di licenziare i dirigenti pubblici privi di incarico, che dopo un periodo decadranno dal ruolo unico. Non solo: i dirigenti pubblici da qui in poi dovranno sostenere un vero e proprio concorso per l’abilitazione al ruolo e saranno soggetti ad un nuovo tetto sulle retribuzioni. Anche sul fronte segretari comunali sono previste diverse novità: spariranno dopo una transizione di tre anni. Su questo emendamento-compromesso sembrano però esserci problemi di copertura.
Si legge sul Sole 24 Ore di oggi che ieri la Ragioneria generale dello Stato ha presentato una nota in base alla quale questa mattina la Commissione Bilancio del Senato voterà il parere definitivo sulle correzioni all’articolato che è all’esame dell’Aula dove nel pomeriggio è prevista la ripresa della discussione generale. Nello specifico, la proposta presenta da Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio, condiziona il via libera all’eliminazione della parte, approvata dalla Commissione Affari Costituzionali e finita nel testo finale, che prevede una sorta di fase “ponte” di tre anni in cui i segretari comunali, pur confluendo nel ruolo unico della dirigenza degli enti locali, verrebbero ripescati per esercitare lo stesso ruolo. 
Si potrà accedere alla dirigenza pubblica in due modi: per corso-concorso o per concorso pubblico. Nel primo caso si entrerà nell’amministrazione come funzionari, poi dopo quattro anni e dopo un esame, si potrà diventare dirigenti. Chi invece entrerà per concorso sarà assunto a tempo determinato. Dopo tre anni potrà sostenere un esame per essere stabilizzato.

Accorpamenti
La riforma della p.a. prevede poi l’accorpamento dei corpi nazionali ella Polizia che dovrebbero passare da 5 a 4 (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Penitenziaria) e prevede nuove regole sul pensionamento d’ufficio.

Altre misure


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