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Nuovo codice appalti con meno norme presto in Senato
Riunitasi ieri pomeriggio l’VIII Commissione del Senato, ha proseguito l’esame degli emendamenti al d.d.l. appalti pubblici, che dovrebbe essere licenziato giovedì per l'Aula

Riforma appalti entro sei mesi con una drastica riduzione delle norme e con una attenzione particolare alla disciplina dei contratti di forniture e servizi. Sono queste le prime indicazioni emerse dalla riunione di ieri pomeriggio dell’VIII Commissione del Senato che ha proseguito l’esame degli emendamenti al d.d.l. appalti pubblici che dovrà dettare i criteri per il recepimento delle nuove direttive europee sugli appalti pubblici e le concessioni, riformando il codice dei contratti pubblici. 

La commissione, riunitasi anche ieri sera, tornerà a riunirsi anche oggi con l’obiettivo di chiudere i lavori della Commissione per giovedì e licenziare il testo per l’Aula, almeno questo è l’auspicio del relatore Stefano Esposito che ha evidenziato come siano stati esaminati già 40 emendamenti circa. 

Infatti dei 342 emendamenti presentati al testo dei relatori (oltre a Esposito, anche Lionello Pagnoncelli), ieri ne sono stati approvati sei emendamenti e ne sono stati ritirati nove, accantonati dieci e respinti nove. Fra quelli approvati si segnala innanzitutto quello proposto dal senatore Lucio Malan teso a vincolare il governo all’emanazione dei decreti delegati entro il termine di sei mesi. 

Si tratta di un termine che, quando verrà approvato il disegno di legge potrebbe forse avvicinarsi molto alla scadenza del 16 aprile 2016, termine entro il quale le direttive europee dovrebbero essere recepite nel nostro ordinamento.


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