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Rinegoziazione mutui, possibile anche se il bilancio di previsione non è stato approvato
Il via libera è arrivato ieri con una circolare della Presidenza del Consiglio

Le Città metropolitane e i Comuni interessati al programma di rinegoziazione mutui 2015 della Cassa Depositi e Prestiti possono adottare tutte le procedure e gli atti necessari di giunta e/o di consiglio di carattere autorizzatorio anche se non hanno provveduto all’approvazione del bilancio, in modo da garantire il successivo rispetto delle scadenze previste. Lo stabilisce una circolare del Ministero per gli affari regionali emanata ieri. 
Il termine per l’approvazione del bilancio è infatti il 30 luglio, se fosse quindi una condizione necessaria per aderire al programma rischierebbe di far saltare l’operazione di CDP.

Un’apertura che segue a ruota la proroga al 1° giugno 2015 del termine per l’adesione alle operazioni di rinegoziazione, originariamente fissato al 22 maggio 2015, e al 5 giugno 2015 quello fissato per perfezionare la richiesta, originariamente fissato al 27 maggio 2015.

Il motivo è sempre lo stesso: il decreto enti locali che attende ancora di essere varato.
Secondo le ultime notizie dovrebbe approdare nel Consiglio dei Ministri di  domani o dopodomani, anche se l’avvicinarsi delle amministrative di fine mese mette in crisi questa ipotesi e anche il nuovo calendario appena rivisto dalla CDP. In questo quadro arriva la circolare firmata da Bressa, che offre agli enti la garanzia della percorribilità dell’operazione anche se il decreto dovesse farsi aspettare ancora.


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