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Al Senato si farà una commissione d'inchiesta sugli appalti?

Dalle modalità con cui svolgere indagini su attività illecite connesse agli appalti pubblici e ruolo della criminalità organizzata alla disciplina delle testimonianze, passando anche da norme che riguardano l’acquisizione di atti e documenti e vincoli di riservatezza e segretezza. 

Sono questi alcuni dei principali punti trattati da un disegno di legge al Senato, a prima firma di Marco Filippi (Pd), che intende istituire una commissione parlamentare di inchiesta, composta da 20 deputati e 20 senatori, sugli appalti pubblici e sui correlati fenomeni di corruzione e collusione.

La commissione ad hoc, dice il d.d.l., dovrà agire “con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria”. La proposta di legge (firmata da oltre 100 membri di Palazzo Madama), che ha come relatore lo stesso Filippi e che è all’esame della commissione Lavori pubblici, è discussa congiuntamente con un progetto di legge a prima firma di Jonny Crosio(Lega).

I compiti della commissione  
Nello specifico, come è stato riferito durante la presentazione del ddl, la commissione istituita ad hoc ha l’obiettivo di svolgere indagini per verificare l’applicazione delle concessioni in costruzione e gestione o dell’affidamento unitario a contraente generale; delle varianti in corso d’esecuzione e del sistema della ‘procedura ristretta‘ per la scelta ordinaria del contraente; del subappalto e delle cause che hanno portato alla crescente frammentazione e alla suddivisione delle opere pubbliche in più lotti nel corso degli ultimi anni. 

Si dovrà inoltre indagare sull’applicazione dell’istituto degli ‘appalti segretati’, sottratti alla disciplina dei contratti pubblici e sul vigente sistema di attestazione tecnico-organizzativa degli appaltatori, di natura privatistica, e sul fenomeno delle continue cessioni di aziende o rami di aziende operanti nel settore. 

Inoltre, in relazione alla legittimità degli atti, si dovrà indagare sui casi di inaugurazione di opere pubbliche, ovvero tratti di strada, ponti, gallerie ed altre opere di pubblico utilizzo senza il necessario collaudo statico e sulle motivazioni sottostanti l’utilizzo di incentivi per l’accelerazione dei lavori in corso per le opere ritenute urgenti. 

Sotto la lente d’ingrandimento della commissione, come stabilisce ancora l’articolo 1 del ddl, anche il crescente ricorso delle p.a. all’esternalizzazione di servizi e, in particolare, al contratto ‘global service’. 

Infine anche i sistemi di collusione tra privati e funzionari pubblici che generano distorsioni nelle gare d’appalto saranno vagliati dalla commissione. Come specifica ancora il d.d.l. Filippi “la durata della commissione coincide con quella della legislatura” e riferirà “alle Camere sulle risultanze dell’inchiesta al termine dei suoi lavori”. 


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