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Bilancio di previsione 2015, nessun rinvio al 30 settembre
La proroga è stata concessa solo ai comuni siciliani. Delusione dell'ANCI: le difficoltà di molti comuni sono oggettive, il rinvio dei bilanci era una richiesta ragionevole

La Conferenza Stato-Città svoltasi ieri al Viminale non ha dato parere favorevole alla proroga del termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2015 al 30 settembre. Solo i Comuni della Sicilia godranno di più tempo “considerate le esigenze connesse all’attuazione delle disposizioni della Regione Siciliana sull’armonizzazione dei bilanci”, come si legge nel comunicato di fine seduta. Mentre per le ctte metropolitane e le province il termine era stato già differito al 30 settembre nella Conferenza Stato-città ed autonomie locali dello scorso 16 luglio.

“Delusione per il mancato accoglimento della proroga al 30 settembre per l’approvazione dei bilanci di previsione, accompagnata dall’apprezzamento per l’atteggiamento collaborativo del Ministero dell’interno, che si attiverà con le Prefetture affinché tengano conto delle difficoltà incontrate dai Comuni sul territorio”. Ad esprimerle è Umberto Di Primio, sindaco di Chieti e vice presidente dell’Anci, al termine della Conferenza Stato-Città di ieri, durante cui, insieme all’altro vicepresidente Roberto Pella, ha perorato con forza la proroga dei bilanci di previsione richiesta anche da molte Anci regionali.

Una richiesta che ha registrato la ferma posizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, che ha ricordato l’impegno assunto dall’Anci a fine aprile, quando è stata accolta la proroga al 30 luglio, ma che rientrava in una valutazione generale che prevedeva l’adozione del decreto legge enti locali da lì a pochi giorni.

“La nostra richiesta non era legata ad una volontà politica – ha sottolineato Di Primio – ma ad oggettive difficoltà che i comuni hanno a causa della incertezza normativa che continua a regnare nel settore degli enti locali. D’altronde – ha osservato il sindaco di Chieti – il decreto enti locali non è stato ancora convertito, e diventerà legge solo la prossima settimana”.

E su questo aspetto Di Primio aggiunge: “Il sottosegretario alla presidenza De Vincenti chiede ai comuni di rispettare i patti per cui non ci sarebbero state più richieste di proroghe, il governo però rispetti a sua volta tempi congrui e ragionevoli nell’adozione degli atti indispensabili per l’efficiente gestione dei comuni. Purtroppo non sempre è così, e continuiamo a rincorrere i ministeri e la lentezza della burocrazia per avere le risposte. I comuni sono pronti ma chiediamo efficienza a tutti”.

I commenti di Anci Puglia e di Anci Sicilia alla decisione della stato-città

“È una decisione incomprensibile- ha affermato il presidente di Anci Puglia Luigi Perrone – ancora una volta non sono state ascoltate le istanze dei comuni, costretti a navigare a vista, gravati da scadenze contabili impellenti nella più totale incertezza normativa e impossibilitati a formulare bilanci secondo parametri di legge. Confidiamo – ha concluso il presidente Anci Puglia- che le prefetture non siano rigide nell’applicare subito le procedure di diffida nei confronti dei comuni, concedendo un margine temporale utile a consentire l’approvazione bilanci”.

Di opposto tenore il commento di Leoluca Orlando presidente di Anci Sicilia, che incassa la proroga al 30 settembre 2015 del termine per i bilanci di previsione per i soli comuni siciliani. “Esprimiamo il nostro apprezzamento per questa decisione del Ministro dell’interno, Angelino Alfano, che pone parzialmente rimedio alla decisione della Regione Siciliana di approvare solamente il 10 luglio scorso la norma che impone ai Comuni siciliani l’attuazione della riforma sull’armonizzazione contabile, una conferma – ha concluso Orlando – ulteriore del perdurante stato di calamità istituzionale in cui versa la Sicilia”.


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