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Legge di stabilità, fonti Ue: verso il via libera di Bruxelles
Fonti europee dicono che la manovra del governo non verrà rispedita al mittente

C’è “buon clima” in Commissione. Dopo una prima lettura della legge di stabilità qualificate fonti indicano che l’Italia è “più solida” del 2014 e “non ci sarà rinvio” della manovra al mittente entro la settimana, possibilità prevista dal ‘six pack’ in caso di gravi mancanze. resta aperta però la questione dello ‘sconto migranti’.

Secondo le fonti, per la valutazione che la Commissione dovrà pubblicare entro il mese di novembre “molto dipende dalle scelte del governo sulle spese per i rifugiati”. Secondo una primissima valutazione, l’esecutivo non sarebbe disposto a riconoscere una “nuova flessibilità” dello 0,2%, ma le maggiori “spese aggiuntive”, soprattutto per l’eventuale costruzione di centri di accoglienza, potrebbero rientrare nella flessibilità già accordata all’Italia e dovrebbero essere “provate”.

Padoan: “C’è la quadratura del cerchio” 
Questa legge di stabilità è “la quadratura del cerchio”, aveva detto il Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, intervistato ieri ad Agorà su Rai Tre. “Con la legge di stabilità dell’anno passato, di cui ci siamo dimenticati, abbiamo tagliato moltissimo. Quest’anno continueremo con i tagli, toglieremo soprattutto ai ministeri e, per quanto riguarda gli altri enti di governo, si tratterà di un minore aumento di spesa”, ha spiegato il Ministro dell’economia. “L’abolizione della Tasi sulla prima casa e di altre imposte comunali sarà totalmente restituita ai comuni.
Le coperture per tali operazioni sono nella Legge di Stabilità”. Padoan ha sottolineato che “come l’anno scorso” il “deficit si riduce e il debito diminuisce (dall’anno prossimo), ma allo stesso tempo forniamo sostegno espansivo alle famiglie e alle imprese. Quindi è la quadratura del cerchio”.
“La trattativa con Bruxelles è un processo continuo, vale per la legge di stabilità e per il piano nazionale di bilancio che verrà valutato a novembre”, aveva detto Padoan intervenendo a un convegno sulle pensioni: “Questo non vuol dire – ha puntualizzato – che le opinioni di governo e commissari siano assolutamente identiche”.


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