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Alfano a Torino: i sindaci home page dei servizi dello Stato
Il Ministro dell’interno interviene all’apertura della XXXII assemblea dell’Anci sui temi più vicini agli amministratori locali: sicurezza urbana e gestione migranti

«C’è una grande squadra, chiamata Stato, chiamata Italia, nella quale i sindaci giocano da protagonisti». E’ il messaggio lanciato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano al Lingotto Fiere di Torino durante la cerimonia di apertura della XXXII assemblea dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). Presenti il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese ed i capi Dipartimento Elisabetta Belgiorno e Mario Morcone.

Nell’ auditorium, gremito da tanti primi cittadini, dopo la relazione del presidente Piero Fassino, il titolare del Viminale ha evidenziato il ruolo dei sindaci, definendoli, «la home page, il grande portale dei servizi dello Stato», ed ha sottolineato i successi raggiunti con l’Anagrafe della popolazione residente, attraverso la quale i comuni possono diventare protagonisti dell’efficienza e la carta d’identità elettronica, «nuova frontiera della sicurezza».

Sicurezza e immigrazione, sono i due temi centrali che Alfano ha affrontato al Lingotto. Sul primo fronte il ministro dell’Interno ha evidenziato che ancora c’è una forte divergenza tra realtà e percezione: se da un lato i reati sono in calo, lo dicono i numeri, dall’altro i cittadini avvertono ancora un’insufficiente senso di sicurezza.

A questo punto, ha sottolineato il titolare del Viminale, è di fondamentale importanza l’accordo tra Stato e comuni che, con la “legge sulla sicurezza urbana”, dovrà contrastare – nelle realtà locali – soprattutto i reati contro il decoro urbano e l’accattonaggio molesto.

Fronte immigrazione. Il ministro Alfano ha messo in evidenza i tanti successi raggiunti dall’Italia negli ultimi due anni, «sono cambiate tante cose, è stato chiuso Mare Nostrum, l’Europa ha capito che il mar Mediterraneo è una frontiera da difendere», ma soprattutto, ha concluso il ministro dell’Interno, chi arriva sulle coste del nostro sud Italia, «è un profugo europeo e non solo dell’Italia».


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