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Con l'anno nuovo la delega appalti diventa legge
Ecco i contenuti principali

È il primo provvedimento che sarà affrontato in aula al Senato alla ripresa dei lavori dopo la pausa natalizia.  
Il d.d.l. delega appalti si appresta all’ultimo passaggio parlamentare. Poi la palla passerà al governo per i decreti attuativi. Questi i contenuti principali. 

VIA IL REGOLAMENTO ATTUATIVO. ECCO LINEE GUIDA MIT-ANAC 
Abrogato il Regolamento recante la disciplina esecutiva e attuativa del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Si tratta di una semplificazione dell’attuale disciplina sugli appalti che ‘supera’ un testo formato oggi da 359 articoli. 
Al suo posto si prevede l’emanazione di ‘linee guida di carattere generale da adottarsi di concerto tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l’Anac’. 

ATTUAZIONE DELEGA ‘SPEZZETTATA’  
Non sarà più un solo decreto legislativo a riscrivere il codice, ma due. O meglio, uno, da adottare entro il 18 aprile 2016 e non più entro sei mesi dall’approvazione della delega, attuerà le direttive europee in materia; un secondo, da adottare entro il 31 luglio del prossimo anno, conterrà il riordino complessivo della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Sarà questo secondo decreto legislativo a contenere il nuovo codice.  
Con un altro emendamento approvato, però, si è aggiunto rimane ‘la facoltà per il governo di adottare entro il 18 aprile 2016 un unico decreto legislativo’, quindi sia per il recepimento che per il riordino.  
L’impegno del governo – come ha sottolineato il viceministro ai Trasporti, Riccardo Nencini, durante l’esame in commissione – è quello di emanare un solo decreto entro il 18 aprile 2016. 

PIÙ TEMPO A CONCESSIONARI PER PASSAGGIO A NUOVE NORME  
I concessionari avranno più tempo per i concessionari di adattarsi al nuovo regime per l’assegnazione degli appalti. È una della maggiori novità approvate in aula.  
Si è fissato in 24 mesi, rispetto ai 12 inizialmente previsti, il termine entro il quale i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici in essere, hanno l’obbligo di affidare una quota pari all’80% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150mila euro mediante procedura ad evidenza pubblica, anche di tipo semplificato.  
Lo stesso principio stabilisce che la restante parte possa essere realizzata da società in house direttamente o tramite operatori individuati mediante procedure ad evidenza pubblica, anche di tipo semplificato, nonché modalità di verifica del rispetto di tali previsioni affidate anche all’Anac. 
Sono escluse dall’obbligo solo le concessioni in essere o di nuova aggiudicazione affidate con la formula della finanza di progetto e le concessioni in essere o di nuova aggiudicazione affidate con procedure di gara ad evidenza pubblica secondo il diritto dell’Unione europea.


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