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Consiglio nazionale Anci, il punto sulla legge di stabilità 2016
Condivisione e apprezzamento ma anche punti irrisolti su cui muoverà l’azione dell’Associazione nel confronto con il governo

“Il Consiglio nazionale Anci di oggi ha registrato un alto grado di condivisione e apprezzamento sulla legge di stabilità che configura l’avvio di una stagione nuova nel rapporto tra comuni ed enti locali. A partire dalle acquisizioni ottenute, per primo lo stop ai tagli dopo tanti anni di compressione di risorse e autonomia, il 2016 sarà l’anno in cui il confronto con il governo mirerà a consolidare i risultati ottenuti e ad affrontare le tante questioni ancora irrisolte” (consulta l’Agenda dei Comuni 2016). Così il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, parlando alla stampa al termine del Consiglio Nazionale Anci, il primo del nuovo anno, svoltosi ieri mattina a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.

“Tra i principali risultati ottenuti – ha ricordato Fassino – c’è il superamento del Patto di stabilità che ci permetterà di liberare gli avanzi di amministrazione in modo da poter ripartire con gli investimenti. Il governo ci ha poi garantito la copertura totale del gettito 2015 sulla prima casa, così come per l’Imu agricola e i cosiddetti ‘imbullonati’. Significativi sono stati anche i finanziamenti in altri settori come i 500 milioni che andranno per la riqualificazione delle periferie, i 480 milioni fuori Patto 2015 per interventi edilizia scolastica e l’incremento fino a 400 milioni per il fondo per le non autosufficienze”.

Il presidente Anci è quindi passato ad elencare i principali punti irrisolti su cui muoverà l’azione dell’Associazione nel confronto con il governo, che dovrà per prima cosa mettere mano alla “infondata, anzi dannosa” questione del turn over del personale nei comuni “che la legge di stabilità – ha evidenziato Fassino – limita al 25% delle cessazioni, cosa che rischia di mettere in seria difficoltà i Comuni nella loro attività di gestione quotidiana”. “Occorrerà poi dare soluzione al credito che i comuni sede di uffici giudiziari vantano nei confronti dello Stato; parliamo di circa 700 milioni che noi chiediamo siano restituiti secondo un piano di restituzione pluriennale e certo”. “Inoltre, chiediamo si dia corso, tramite una legge adeguata, anche all’accordo ottenuto con il governo sulle gestioni associate” così come si aprirà un confronto sulla riforma della p.a., “che parta dalla condivisione dei decreti attuativi che incidono in maniera importante sulla nostra organizzazione”.

Fassino e i sindaci premeranno, poi, per “l’adozione di norme efficaci” così da completare l’implementazione della Delrio “in modo che il 2016 sia l’anno del definitivo decollo”. E il 2016, negli auspici del presidente Anci, dovrà essere anche l’anno “in cui varare i provvedimenti dell’accordo  sancito a fine anno in materia di sicurezza urbana. Un testo condiviso c’è – ha ricordato -, ora il governo lo adotti e lo presenti al Parlamento per dotare i sindaci di più strumenti e poteri in materia”.

Il sindaco di Torino è anche tornato sull’emergenza immigrazione, ricordando come “senza i comuni il fenomeno non si sarebbe potuto governare in maniera ordinata. Si continui, quindi, con questa collaborazione, proseguendo con l’espansione dello Sprar e riducendo gradualmente il ricorso al canale prefettizio di accoglienza”.

Il presidente Anci ha poi risposto a due domande dei giornalisti presenti: la prima sulle partecipate, la seconda sul nuovo Senato delle Autonomie che l’altro ieri ha avuto il via libera dal Senato. Sul primo aspetto, Fassino ha confermato che “L’Anci ha, da sempre, sostenuto un riordino. Siamo i primi a considerare l’urgenza di superare la polverizzazione delle partecipate ma essendo azionisti di queste aziende i provvedimenti devono essere condivisi, così da ottenere aziende di dimensioni adeguate al mercato ed arrivare a società efficienti nell’erogazione dei servizi”. 
“Restano riserve”, invece, sulla riforma del Senato, soprattutto “sulla nomina dei sindaci da parte dei Consigli regionali. Su questo auspichiamo meccanismi maggiormente partecipativi, per consentire l’individuazione dei sindaci con un più ampio coinvolgimento degli amministratori. Questo può avvenire o modificando l’attuale testo o in sede di stesura dei provvedimenti attuativi”. 
Infine il presidente Anci ha annunciato, per l’autunno prossimo, Bari come sede della prossima assemblea annuale con la soddisfazione di molti sindaci presenti, tra cui il membro del Comitato delle Regioni, Micaela Fanelli, che si è fatta promotrice di una maggiore attenzione per il Mezzogiorno. “L’urgenza politica generale sul tema – ha precisato Fassino – è sentita anche sul fronte enti locali. Constatiamo ogni giorno le criticità presenti nel Mezzogiorno e guardiamo con preoccupazione l’eventualità che la crisi divarichi ancora di più il divario tra Nord e Sud. Per Questo abbiamo scelto Bari e per questo terremo, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, una Conferenza nazionale Anci a Catania per parlare di Sud”.

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