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Ponte sullo Stretto di Messina, riparte l'iter: progetto esecutivo entro il luglio 2024
Decreto legge approvato (salvo intese) dal Consiglio dei ministri: si punta ad una revisione della spesa preventivata nel 2011 di 8,5 miliardi

Ponte sullo Stretto di Messina: il Governo Meloni ci crede. Come riportato da Il Sole 24 Ore, è sul tavolo dell’esecutivo un decreto legge che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito “un grandissimo lavoro di squadra”, che disegna un progetto all’avanguardia fortemente improntato all’ecosostenibilità. L’obiettivo, secondo Salvini, sarebbe quello di arrivare all’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio del 2024, per dare quindi avvio alla fase dei lavori.

E proprio nella giornata di venerdì, il Consiglio dei ministri (Cdm n. 25), su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato, salvo intese, un decreto legge che introduce disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

Come si può leggere su IlPost, il testo approvato dal Consiglio dei ministri prevede il ripristino della Stretto di Messina Spa, che avrebbe dovuto costruirlo anni fa. Quello del ponte sullo Stretto è infatti un progetto di cui si parla da decenni e che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva detto spesso di voler concretizzare una volta per tutte. In passato vari governi avevano provato a costruire il ponte, ma senza successo: Silvio Berlusconi fu quello che ci andò più vicino durante il suo ultimo Governo, prima che nel 2012 il governo di Mario Monti bloccasse tutto. La proposta di rilancio abbozzata dal Governo chiama in causa la società Stretto di Messina, allora posta in liquidazione, che potrebbe tornare nuovamente in campo qualità di concessionaria prendendo le vesti di società in house controllata dal ministero dell’Economia. La Spa, come evidenziato da Il Sole 24 Ore, avrà un Cda formato da cinque membri, di cui due designati dal Mef d’intesa con il Mit destinati a ricoprire la carica di presidente e amministratore delegato. Gli altri tre componenti saranno designati dalla regione Calabria, dalla Regione Sicilia e da Anas e Rfi (un solo componente per le due società del gruppo Fs).

L’iter per la realizzazione dell’opera non partirà da zero, ma dai contratti già siglati nel 2006 all’esito delle gare del 2004, prevedendo eventualmente una serie di atti aggiuntivi. Si punta in questo al ripristino dei contratti cancellati con il consorzio Eurolink e con Parsons in qualità di project manager dell’opera a partire dalla data di approvazione del progetto definitivo. Altro nodo da sciogliere è quello relativo ai costi. Il decreto prevede anche un meccanismo di aggiornamento dei prezzi, rispetto al costo di 8,5 miliardi risalente al 2011.


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