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Poste Italiane, al via il Progetto Polis: nasce lo sportello unico di comunità
Investimento da 1,2 miliardi per finanziare l'apertura di 250 spazi in tutta Italia

Si è svolta a Roma la presentazione del Progetto Polis, a cura di Poste Italiane, che punta sulla rete di uffici postali per “promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dei piccoli centri urbani e nelle aree interne”.

Il progetto Polis

Polis ha l’obiettivo di realizzare uno sportello unico di prossimità per accedere a servizi della Pubblica Amministrazione, e di aprire la “più grande rete di coworking del Paese“, con 250 spazi per l’Italia.
Il progetto, da 1,2 miliardi, è finanziato per 800 milioni con i fondi del PNRR e per circa 400 milioni dall’azienda. Gli ‘uffici Polis’ verranno ristrutturati con un layout innovativo e dotati di una infrastruttura tecnologia e digitale all’avanguardia. Sono 40 quelli già ultimati, 230 cantieri verranno aperti entro febbraio, altri 1500 cantieri saranno avviati entro dicembre. Il piano di investimenti è articolato dal 2022 al 2026.
Come si legge questa mattina sul Sole 24 Ore, “nei piani si punta ad arrivare a raggiungere 6.933 Comuni, per un totale di 16 milioni di abitanti, entro il 2026. La possibilità di richiedere quei documenti e certificati, anche avvalendosi di totem digitali posti all’esterno degli uffici postali e accessibili 24 ore su 24 e con la prospettiva poi di ricevere i documenti a casa quando sono pronti (per alcuni certificati la stampa è immediata), è roba da fare grande invidia anche agli abitanti delle grandi metropoli”.

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Le critiche dell’ANCI

All’evento hanno preso parte settemila sindaci dei Comuni italiani con meno di 15mila abitanti. Erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Premier Giorgia Meloni e il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro. L’ANCI, in una nota, pur apprezzando le finalità del Progetto Polis, ha espresso rammarico per lo scarso spazio riservato ai sindaci durante la presentazione. “Ai sindaci, in tutti gli interventi, è stato riconosciuto con grande enfasi il ruolo essenziale che svolgono nel rappresentare lo Stato a diretto contatto con i cittadini, in ogni angolo d’Italia. Peccato che in questa occasione i sindaci abbiano potuto fare solo da spettatori, visto che non è stata ascoltata la voce di nessuno di loro”.

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