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"Capitale umano e digitalizzazione": le linee programmatiche del ministro della PA
Il ministro Zangrillo davanti al Senato: "La Pubblica Amministrazione viene dipinta come lenta e incapace di innovarsi: va superata questa narrazione"

“Non credo ci sia bisogno di pensare una riforma della Pubblica Amministrazione. I venti mesi del precedente Governo sono stati contrassegnati da un importante lavoro di riorganizzazione. Ringrazio il mio predecessore, Renato Brunetta, che mi ha lasciato in eredità un percorso già avviato. Ora occorre non tanto ripensare i capisaldi del funzionamento della nostra pubblica amministrazione, quanto mettere a terra tutti i progetti che sono stati pensati”.

Con queste parole il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha iniziato in Senato l’enunciazione delle linee programmatiche del suo dicastero.

“Passare dalla fase della progettazione a quella del fare accadere le cose”: questa la priorità secondo Zangrillo. Che ha poi aggiunto: “Ritengo sia auspicabile una grande collaborazione tra il livello legislativo e quello esecutivo per rendere operativi i progetti che vogliamo realizzare. Il punto di partenza sono le persone. Lavorerò al massimo delle mie forze per superare lo storytelling che dipinge la pubblica amministrazione come lenta, incapace di innovarsi, ripiegata su se stessa. Se vogliamo far funzionare questa enorme macchina, noi dobbiamo partire da qui, dal capitale umano. In questo senso vi annuncio che nel mese di gennaio avvierò una sorta di viaggio per interloquire direttamente con i territori”.

“La prima grande sfida – secondo Zangrillo – riguarda la trasformazione digitale: un processo che prevede profondi cambiamenti nell’organizzazione, nelle strutture, nelle procedure, nei prodotti, nei servizi”.

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