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Nuovo codice appalti, il C.d.M. dà via libera definitivo > IL TESTO
Il Consiglio di Ministri di venerdì scorso ha approvato il nuovo codice appalti con le modifiche proposte dal Parlamento. Sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di oggi e in vigore dal 18 aprile

È stato approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì scorso il nuovo codice appalti: sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi 18 aprile (disponibile sul sito della G.U. da domani) ed entrerà in vigore subito.

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Il file recante il testo completo è molto pesante. Se preferisci, scaricalo diviso in due parti:
prima parte
seconda parte

In seguito alla pubblicazione in G.U. e all’entrata in vigore, poi, si agirà probabilmente attraverso decreti correttivi per andare ad “aggiustare il tiro” su molti temi.
Ecco intanto quali sono gli ultimi ritocchi che sono stati fatti sul testo definitivo del nuovo codice appalti in base alle indicazioni del Consiglio di stato e del Parlamento:

1) Sul massimo ribasso 
La bozza varata dal governo il 3 marzo dà la possibilità di continuare ad assegnare gli appalti tenendo conto solo del prezzo per tutte le gare di importo inferiore al milione di euro. La soglia è stata giudicata troppo alta dal Parlamento che chiede di confinare il criterio del prezzo agli appalti sotto i 150mila euro.
I comuni e l’Ance ritengono la soglia di un milione troppo bassa, e chiedono di alzarla a 2,5 milioni perché usare l’offerta più vantaggiosa anche per gli appalti di minore importo rischia di rallentare l’aggiudicazione e la cantierizzazione.
Possibile soluzione del Governo:
Soluzione di compromesso tra la versione della bozza di decreto e la richiesta del Parlamento (500mila euro, una delle ipotesi più accreditate). Eventuali correzioni possono essere fatte con decreto correttivo entro un anno.

2) Sul Subappalto 
Il Governo ha cancellato i limiti al subappalto: in questo modo le imprese possono subaffidare anche tutti i lavori, al 100%. Parlamento e Consiglio di Stato hanno chiesto di fissare il tetto del 30% per il subappalto. Il Parlamento chiede di estendere il tetto a tutti i lavori, fino a oggi valeva solo per la categoria di lavori prevalente.
Possibile soluzione del Governo:
Anche in questo caso, forse il Governo adotterà la soluzione di compromesso.

3) Sui Piccoli lavori 
La questione riguarda la possibilità di assegnare senza gara i lavori di importo inferiore al milione. L’affidamento avviene sulla base di un’indagine di mercato e l’invito di tre o cinque impres. Il Consiglio di Stato e il Parlamento hanno chiesto le gare anche per assegnare questi contratti.
Possibile soluzione del Governo:
Il Governo adotterà la soluzione di compromesso.

4) Sulle Clausole sociali e sulle sanzioni per le concessionarie 
Si parla di clausole sociali e sanzioni per le concessionarie che non rispettano la percentuale minima (il Governo ha detto l’80% ma tra due anni) di lavori da mandare in gara.
Si tenta di scrivere un Nuovo Codieca Appalti che non imponga alle imprese l’obbligo di assumere il 100% dei lavoratori impiegati nel precedente appalto.
Il Nuovo Codice Appalti del Consiglio dei Ministri di marzo non prevede sanzioni in caso di violazione accertata, il Parlamento chiede invece multe fino al 10% dell’importo del contratto.


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