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In ogni Regione regole diverse sulla Vas

Governo del territorio. In continuo mutamento a livello territoriale le procedure e le autorità competenti per la valutazione ambientale strategica di piani e programmi
In ogni Regione regole diverse sulla Vas

L’ultima Regione a intervenire, in ordine di tempo, è stata l’Emilia Romagna. Nello scorso mese di dicembre, la Regione ha ritoccato la propria normativa sulla valutazione ambientale strategica (Vas). 
Non è stata l’unica: nel corso del 2015 lo hanno fatto anche Basilicata, Piemonte, Puglia e Umbria. Nel tempo anche le altre Regioni hanno fatto un pò di manutenzione alle proprie leggi di recepimento del Codice dell’ambiente (Dlgs n. 152/2006). Con quel decreto lo Stato italiano diede attuazione alla direttiva 2001/42/Ce, sulla valutazione delle attività di programmazione e pianificazione sul versante ambientale. 
La Vas, in particolare, deve fornire la cornice entro la quale svolgere le valutazioni per avvicinarsi il più possibile a uno sviluppo sostenibile. I dettagli della procedura di Vas vengono definiti dalle Regioni, adattandola anche alle evoluzioni dei contesti istituzionali (si vedano le schede a fianco). 

Le ultime modifiche 
Con la delibera della giunta regionale n. 2170 del 21 dicembre 2015, la Regione Emilia Romagna ha adeguato le procedure in materia ambientale alle previsioni della legge regionale 13/2015 (in vigore dallo scorso 1° gennaio) di riforma del sistema di governo regionale e locale e di disciplina del sistema metropolitano bolognese. 
Con la nuova legislazione relativa all’organizzazione istituzionale si è messo mano anche alle modalità per l’esercizio delle funzioni in materia ambientale attribuendo all’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (Arpae) anche funzioni in tema di Vas.
Al riguardo, la nuova normativa regionale ha definito la mappa delle competenze, delle procedure e delle modalità di presentazione delle domande.
Anche dopo la nuova distribuzione delle funzioni, gli uffici della Regione continueranno a presidiare i procedimenti di Vas (nonché di verifica di assoggettabilità e valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale, la Valsat) relativi ai piani territoriali provinciali, della città metropolitana di Bologna (che ha preso il posto della provincia) agli altri piani e programmi di competenza della Regione. 
La Provincia istruisce anche la Vas per piani e programmi comunali non urbanistici ed esprime i pareri sui procedimenti di Vas statali. 
Competenti per i piani urbanistici dei Comuni sono le province e la città metropolitana di Bologna, le quali per lo svolgimento delle istruttorie ricorrono alla collaborazione dell’Arpae. Gli allegati alla delibera della giunta regionale 2170/2015 forniscono dettagliate indicazioni sulle procedure operative per lo svolgimento della Vas dei piani regolatori dei Comuni (contenuti dei diversi rapporti che devono essere prodotti, tempi della procedura ecc.) e uno schema del parere motivato dell’esito della valutazione.
Particolare attenzione è stata posta, invece, dalla regione Piemonte sui contenuti del rapporto ambientale, il documento che descrive gli impatti del piano oggetto della Vas; i dettagli su come deve essere elaborato sono indicati in un documento tecnico di indirizzo. La Puglia nel 2015 ha modificato il regolamento di attuazione della propria legge sulla Vas. Tra le novità, è prevista la responsabilità esclusiva dei Comuni nel dichiarare che le varianti urbanistiche relative ai piani di alienazioni immobiliari rientrano tra le “modifiche minori” esentate dalla Vas.
Per l’Umbria, l’approvazione, nel 2015, della legge regionale sul governo del territorio è stata anche l’occasione per qualche puntualizzazione in materia di Vas. 
In particolare, l’attenzione si è appuntata sull’autorità per lo svolgimento delle diverse fasi della procedura. È stata individuata nella provincia per i piani territoriali di coordinamento provinciali, la quale si occupa anche dei piani urbanistici dei Comuni, se questi ultimi le affidano questa funzione. I sindaci possono decidere anche di avvalersi della Regione o dei propri uffici. 
Naturalmente quando un ente decide di essere autorità Vas dei propri piani deve affidarne la valutazione a una struttura diversa da quella che li ha redatti.

Le regole di dettaglio 
Anche le Regioni che non si sono dotate di una propria normativa di Vas, e perciò applicano quella statale, sono intervenute per disciplinare particolari situazioni. È il caso della Basilicata che nel 2015 ha stabilito di non sottoporre a valutazione ambientale strategica i piani di gestione dei siti di Rete Natura 2000, purché redatti in base a quanto previsto dalle direttive europee e dalle norme statali in materia. 


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