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Riforma TUEL: come cambia la disciplina per sindaci e revisori
Al primo cittadino resteranno solo le responsabilità politiche, mentre quella amministrative saranno riservate ai dirigenti

La riforma del Testo unico degli Enti locali, attesa ormai da anni per riequilibrare la disciplina a seguito del nuovo Titolo V del 2001 e del nuovo assetto delle Province, dovrebbe essere imminente. Come spiega Gianni Trovati in un recente articolo de Il Sole 24 Ore, il nuovo apparato normativo sarà diviso in due capitoli: “il primo è una delega al governo, per riscrivere in 9 mesi le regole su fusioni di Comuni, segretari degli enti locali e controlli.” Spicca, in questa parte, la riforma integrale dei revisori locali, con il ritorno dei collegi al posto del revisore unico nei piccoli Comuni (la soglia è oggi fissata a 15mila abitanti, mentre mutano anche i criteri di nomina e selezione. “La seconda parte ha invece la veste di una legge ordinaria.” Quindi nuove regole sulla politica locale nonché un nuovo assetto di Città metropolitane e Province che “per superare il caos attuale allinea a cinque anni la durata del mandato di presidenti e consigli.”

Soprattutto un ridimensionamento delle responsabilità dei sindaci: restano solo quelle politiche della gestione del Comune, mentre arriva a 5 mila abitanti la soglia che dà diritto al terzo manato, “possibile in tutti gli Enti locali se uno dei primi due è durato meno di due anni, sei mesi e un giorno per cause diverse dalle dimissioni volontarie.” Infine, l’incandidabilità in Parlamento, per i sindaci di Comuni sopra i 20 mila abitanti. Le responsabilità amministrative, si diceva, sono totalmente riservate ai dirigenti, così da “superare quella responsabilità totale affibbiata ai sindaci dall’articolo 50 del Testo unico, che negli anni ha moltiplicato i processi a carico dei politici locali per fatti su cui non hanno il controllo“. Arriva al termine anche l’obbligo di gestione associata delle funzioni per i piccoli Comuni, bocciato a più riprese dalla Corte costituzionale; spazio a piani volontari da definire in 180 giorni anche grazie alla collaborazione della Regione.

>> LA BOZZA DI RIFORMA.

>> LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA.


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