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Smart working, nuovo sondaggio tra i dipendenti pubblici
Il 53% degli intervistati vorrebbe tornare in ufficio, mentre il 38% opterebbe per una forma ibrida di rapporto lavorativo

Basta smart working, e stavolta a dirlo sono gli stessi lavoratori. SWG s.p.a. ha infatti condotto un sondaggio, tra il 15 e il 17 settembre, su un campione di 800 persone; secondo il 53% degli intervistati il ritorno in presenza è auspicabile, sia per garantire una maggiore qualità dei servizi ai cittadini, sia per ridurre l’isolamento e una certa alienazione, sentimenti ormai diffusi tra i dipendenti. Solo il 12% non considera la fine del lavoro agile emergenziale una novità rilevante, mentre il 19% è sostanzialmente contrario.

La percentuale dei dipendenti felici di tornare in ufficio è nettamente superiore rispetto a dicembre 2020: non oltre il 33% allora, a fronte del 46% odierno. Si registra anche un 39% che preferirebbe l’adozione di forme ibride tra lavoro in presenza e modalità agile, mentre a fine 2020 la percentuale toccava addirittura il 53%. A desiderare la prosecuzione dello smart working è invece soltanto il 10% del campione. Per quanto attiene poi all’influenza che tale periodo emergenziale ha avuto sulla propria quotidianità, sia lavorativa che umana, il 40% confessa un netto peggioramento della qualità delle relazioni sociali, a fronte però di un aumento del tempo libero, del livello di produttività, oltre a segnali positivi anche nell’ambito dei rapporti con i familiari e un netto incremento dei risparmi.

> IL COMUNICATO DELLA FUNZIONE PUBBLICA.

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