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Il nuovo volto del silenzio-assenso rappresenta il cambiamento della PA
La possibilità di autocertificazione introdotta dal decreto 77/2021 dovrebbe porre un freno alle conseguenze peggiori dell’inerzia amministrativa

Il decreto legge 77/2021, cd. Decreto Semplificazioni, presenta nell’articolo 62 alcune importanti novità in tema di silenzio assenso: è infatti introdotta la certificazione che equipara il silenzio all’accettazione della domanda; l’utente potrà farne richiesta una volta scaduti i termini e, nel caso in cui l’ufficio pubblico  rimanga comunque inerte, avrà facoltà di presentare un’autocertificazione.

Il nuovo meccanismo stravolge la configurazione tradizionale dell’istituto, tale da sottrarre al cittadino qualsiasi possibilità di dimostrare l’inattività dell’Amministrazione. Solo con l’introduzione del precedente decreto Semplificazioni, il d.l. 76/2020 è stato imposto alle PA il rilascio di un’attestazione riguardante il decorso dei termini del procedimento. Adesso, grazie al nuovo intervento del legislatore, gli utenti avranno la possibilità di ottenere l’accoglimento effettivo della domanda originaria mediante il riconoscimento esplicito del silenzio assenso. Inoltre, qualora l’Amministrazione si ostini a non collaborare, l’utente potrà munirsi in completa autonomia di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti il silenzio dell’Ente. Una novità di tale portata sembra in grado di alterare nel profondo la funzionalità stessa dell’istituto, la cui configurazione è stata per tanti anni affidata alla valutazione del giudice amministrativo in sede di contenzioso. Rimane ad ogni modo ferma la possibilità per l’Amministrazione di agire in autotutela, anche qualora i termini siano trascorsi.


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