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In lieve calo gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali
Presentato il report 2020 del Ministero dell’Interno, risultante dai dati forniti dalle Prefetture e dal Dipartimento di pubblica sicurezza

Il Ministero dell’Interno ha pubblicato online l’edizione 2020 del report sugli atti intimidatori compiuti a danno degli amministratori locali. Il monitoraggio è stato elaborato grazie ai dati forniti dalle Prefetture e dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale. Secondo quanto riportato, nel corso del 2020 si è registrata una lieve diminuzione del numero degli atti intimidatori rispetto all’anno precedente. Tuttavia, tali condotte sono state comunque perpetrate su tutto il territorio nazionale, non risultando differenze sostanziali tra nord e sud o tra grandi e piccole città.

I numeri del 2020

Dei 623 atti intimidatori totali avvenuti nel corso dell’anno, 328 sono di matrice ignota, 90 sono motivati dalle tensioni sociali, 70 hanno natura privata, 68 sono stati causati da antagonismi politici e 62 riguardano la criminalità comune. Inoltre, il monitoraggio riporta 3 atti intimidatori di natura terroristica e 2 riferibili alla criminalità organizzata. Confrontando tali numeri con quanto registrato nel corso del 2019, risulta un blando decremento della casistica: 654 episodi totali, con un’eziologia sovrapponibile a quella riscontrata nel 2020. I sindaci rimangono la categoria di amministratori più colpita (il 50% dei casi), anche quelli metropolitani. Seguono poi i consiglieri comunali (22,3%) e i componenti delle varie giunte (14,3%). La Regione in cui si sono verificati più illeciti è la Sicilia, ben 73 eventi, seguita da Campania (68 eventi) e dalla Lombardia, 65. La provincia maggiormente interessata è invece Napoli, 33 eventi. Segue Cosenza, 26, e Torino con 24.

I vademecum

La tipologia di intimidazione più frequente consiste nel danneggiamento di beni privati o pubblici, a cui seguono minacce verbali o scritte, anche anonime, o mediante l’utilizzo di social network, tipologia in crescita esponenziale grazie alla facilità con cui è possibile attuare la condotta minatoria. Il Ministero, per tenere quanto più possibile sotto controllo tale degradante fenomeno, ha inviato ai prefetti dei capoluoghi di regione due vademecum diretti agli amministratori locali e alle Forze di polizia: l’obiettivo è prevenire, investendo sulla formazione e sulla sensibilizzazione nelle scuole, in modo da rinforzare la cultura della legalità e del rispetto. Si fa inoltre cenno, nel documento inviato alle Forze di polizia, alla necessità di mantenere rapporti costanti con i rappresentanti degli Enti locali, intervenendo con tempestività per intercettare e lenire l’insoddisfazione sul territorio, prestando particolare attenzione durante i periodi di maggiore esposizione mediatica dei rappresentanti, ad esempio la campagna elettorale. Agli amministratori locali si raccomanda di costituire una linea di comunicazione diretta con la polizia, utilizzare con prudenza i social network e promuove iniziative per la riqualificazione di ambienti territoriali degradati.

> CONSULTA IL REPORT INTEGRALE DEL MINISTERO DELL’INTERNO.


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