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"Ai sindaci l'anticipo del Recovery Plan"
L'intervista a Matteo Ricci, presidente di Ali-Legautonomie e sindaco di Pesaro: "Gli investimenti devono partire in fretta e i Comuni sono i più veloci"

di GIANNI TROVATI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

“Il Governo assegni ai Comuni l’anticipo del Recovery Fund. La velocità nella spesa è cruciale per la ripresa come l’accelerazione sui vaccini. E gli Enti locali sono le amministrazioni più rapide nel trasformare in spesa gli stanziamenti di fondi”. Matteo Ricci, presidente di Ali-Legautonomie e sindaco di Pesaro, rilancia così le parole del commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, che nell’audizione alle commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato si è detto “fiducioso” sulla possibilità per l’esecutivo comunitario di raccogliere le adesioni parlamentari in tempo utile per emettere i bond e assegnare agli Stati prima dell’estate l’anticipo del Recovery. Per l’Italia l’assegno può valere fino a 27 miliardi di euro: a patto, naturalmente, di riuscire a presentare il piano entro aprile e di ottenere in fretta il via libera Ue.

Presidente, il Recovery Plan è ancora da scrivere e già si moltiplicano le richieste di singoli settori e categorie. Che fa, allunga la fila?
La nostra non è una richiesta categoriale, è una risposta alle esigenze del Paese. Che ha bisogno di far partire subito gli investimenti collegati ai fondi europei perché la crisi è drammatica e ha bisogno di essere combattuta in fretta. E l’esperienza insegna al di là di ogni dubbio che in fato di rapidità di esecuzione fra i Comuni e i ministeri non c’è partita.

Il Recovery però deve rispondere a una strategia comunitaria da declinare sul piano nazionale. Non vede il rischio di una dispersione dei fondi?
Ma noi non diciamo «dateci i soldi per fare quello che vogliamo». Chiediamo di vederci assegnate le risorse per i progetti che rispondono agli assi nazionali individuati dal governo e dall’Unione europea. La tutela del territorio, la trasformazione digitale, i servizi all’infanzia e alla famiglia per garantire pari opportunità di genere sul piano occupazionale da chi devono essere sviluppati se non dai Comuni?

Ma siete certi di riuscire a gestire una massa di spesa di quelle dimensioni? Quella della PA locale non è esattamente una macchina perfetta…
Ci sono problemi strutturali, che conosciamo. Ma conosciamo anche le soluzioni. Due su tutte: il «gold plating» sugli appalti del Recovery, che devono seguire le sole direttive comunitarie senza le complicazioni delle normative italiane (è la proposta del presidente del Consiglio di Stato, e non c’entra nulla con la «cancellazione del Codice appalti» ventilata dalla Lega) e l’abolizione dei tetti di spesa per le assunzioni a tempo determinato necessarie ad attuare i progetti.


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