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Anticipo Recovery Plan: Gentiloni fiducioso
La Commissione Ue potrà emettere titoli subito dopo l'ok dei parlamenti. Le prospettive per l'estate

di GIANNI TROVATI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Con il via libera di tutti i parlamenti europei entro maggio la commissione potrà emettere i titoli in tempo per distribuire ai Paesi l’anticipo del 13% della Recovery and Resilience Facility prima dell’estate. Il calendario è impegnativo ma il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni si dice «fiducioso» sul fatto che l’obiettivo possa essere centrato. Una prospettiva, quella offerta ieri da Gentiloni nella sua audizione sul Recovery Plan alle commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, che interessa prima di tutto l’Italia, come accade sempre quando si parla di Next Generation Eu. Perché nel caso di Roma l’anticipo potrebbe arrivare a 27 miliardi, dando una grossa mano per accelerare i tempi di ripresa che secondo le stime della stessa commissione Ue vedono l’Italia in coda.

Ma per arrivarci, oltre alle variabili continentali bisogna affrontare quelle domestiche. Perché il Piano va ovviamente approvato in tempo. E «il lavoro da fare», come ha avvertito lo stesso Gentiloni, è ancora «molto». Su tre filoni: i cronoprogrammi indispensabili per affrontare l’esame Ue, le riforme (giustizia, fisco, Pa, concorrenza) che devono accompagnare il piano e la selezione dei progetti. «Non sarà una passeggiata», ha chiarito Gentiloni senza però voler parlare esplicitamente di un «ritardo» italiano. Finora a Bruxelles sono arrivate 20 bozze di piani nazionali, nessuno definitivo, ma è ovvio che le attenzioni siano concentrate sull’Italia: per le cifre in gioco, e per il fatto che dai risultati italiani dipende il successo del programma europeo.

Oggi Gentiloni presenterà le Linee guida della commissione sui bilanci 2022. Non sarà quella l’occasione per l’ultima parola sulla durata della clausola che congela il Patto di stabilità. La discussione sul prolungamento dell’espansione fiscale è in corso, e ieri dall’Fmi è arrivato l’invito a mantenere gli aiuti che «hanno salvato milioni di aziende europee», condito da una promozione delle misure italiane. Anche nel dibattito sulle regole di bilancio Roma è ovviamente al centro: come è al centro delle attenzioni dei mercati percorsi ieri da indiscrezioni di Bloomberg su una possibile richiesta di nuovo deficit, ipotesi respinta come priva di fondamento nelle stanze del governo.


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