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Corsa delle città italiane per tram e metrò: presentati progetti per 11 miliardi
Infrastrutture: la corsa delle città italiane ai fondi per metropolitane e tranvie

di GIORGIO SANTILLI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

È una corsa senza precedenti quella delle città italiane ai finanziamenti per metropolitane e tranvie: sono stati presentati, alla scadenza del bando del ministero delle Infrastrutture fissata al 15 gennaio scorso, progetti per un valore di 11 miliardi. A fronte di questo fiume di progetti c’è per il momento una disponibilità finanziaria di 3 miliardi circa (1 da fondi nazionali, poco meno di 2 dal Recovery Plan). A una prima valutazione degli uffici, la grande maggioranza delle proposte viene considerata valida. Sarà però stilata una graduatoria sulla base di una metodologia concordata con Bei. Il bando partiva dalle risorse nazionali disponibili ma già l’attuale versione del Recovery fa capire che si pescherà in questo elenco e in questa graduatoria per assegnare i fondi europei. È fissata per altro una quota del 50% per il Mezzogiorno.

Ora, però, il risultato sorprendente del bando produce un effetto ulteriore, che proietta la gara oltre l’assegnazione delle risorse esistenti. Si costituisce infatti una riserva di progetti di «infrastrutture e mobilità sostenibili» che potrà tornare molto utile al ministro Enrico Giovannini, anche nella partita per la riscrittura del Recovery Plan, iniziata in questi giorni in seno al governo. Gli tornerà utile soprattutto se vorrà spingere sul capitolo della mobilità green nelle città. Dalle prime indiscrezioni che arrivano dalle strutture tecniche che stanno lavorando al Piano, soprattutto al Mef e a Palazzo Chigi, la missione considerato più fragile dell’attuale bozza del Recovery Plan è proprio la 2, quella sulla transizione verde, dove è presente il sottocapitolo sulla mobilità urbana sostenibile. Ed è una missione che ha una quota di risorse vincolate dall’Unione europea. Servono, dunque, progetti solidi da inserire in questa missione. Se i progetti della mobilità urbana sostenibile arrivati a Porta Pia si confermeranno validi, si potranno candidare a ulteriori quote di risorse: soprattutto quei progetti “leggeri” che potranno essere realizzati entro il 2026.

Ma vediamo cosa c’è nelle decine di proposte arrivate dai comuni. Anzitutto va detto che il bando era aperto anche a interventi di valorizzazione e potenziamento delle infrastrutture esistenti, oltre che al rinnovo di parco veicolare, ma l’85% dei progetti arrivati a Porta Pia riguardano invece nuove realizzazioni: 9.396 milioni sugli 11.027 totali, con una netta prevalenza di metropolitane pesanti (5.194 milioni) e tranvie (3.122 milioni). Un certo successo (780 milioni) lo hanno riscosso i progetti di Bus rapid transit (Brt), gli autobus a transito rapido con corsia preferenziale dedicata e infrastrutturata. Sui progetti relativi alle infrastrutture già esistenti, altri 1,2 miliardi vengono richiesti per le metropolitrane fra rinnovo parco veicolare (276 milioni), valorizzazioni delle strutture esistenti (673 milioni) e potenziamenti (422 milioni).

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale dei progetti presentati, le opere localizzate nel centro-nord hanno un costo totale di 7.752 milioni (70,3%), mentre dal Sud arrivano proposte per 3.274 milioni (29,7%). Fra i proponenti ci sono tutte le grandi città con vari progetti nei diversi capitoli: un elenco non completo comprende certamente Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Bari, Trieste, Firenze. Ma non mancano comuni di medie dimensioni: fra gli altri La Spezia, Perugia, Taranto, Reggio Emilia, Rimini, Brescia, Savona, Sanremo, Misiano Adriatico, Reggio Emilia, Piacenza, Padova, Pisa, Terni, Pescara, Prato. C’è anche un progetto presentato dalla Regione Campania: si tratta della metropolitana di superficie che dovrebbe collegare Napoli con la stazione dell’Alta velocità di Afragola, con l’obiettivo di collegare soprattutto i territori intermedi fra i due terminali.


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