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Quattro scenari per la pandemia: le ipotesi dell'Istituto Superiore della Sanità
Sintesi dello studio curato dall'ISS insieme a Ministero della Salute e Regioni

di PASQUALE QUARANTA (da Italia Oggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Situazione di trasmissione localizzata sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020, situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo, situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo e situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo. Sono questi i quattro scenari sull’evoluzione della pandemia ipotizzati nella ricerca dal titolo «Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunnoinvernale» curata dall’Istituto Superiore di Sanità, Ministero e Regioni con la collaborazione di Protezione civile, Aifa, Inail, Spallanzani, Università Cattolica, Areu 118 Lombardia e Istituto Bruno Kessler.

Nello specifico il documento, pubblicato nella giornata di ieri, descrive un primo scenario con Rt regionali sopra soglia per periodi limitati. In una situazione del genere le misure adottabili, si legge nel report, potrebbero essere: isolamento e quarantena dei casi individuati, uso delle precauzioni standard come mascherine e guanti, sospensione di eventi e limitazione della mobilità della popolazione. Un secondo scenario potrebbe essere quello di una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo con valori di Rt regionali sistematicamente compresi tra Rt=1 e Rt=1,25. In questo caso le misure possibili, oltre quelle già citate, potrebbero essere la chiusura di attività commerciali, la chiusura di scuole e università, restrizioni locali temporanee su scala sub-provinciale, le cosiddette zone rosse, per almeno 3 settimane con monitoraggio attento nella fase di riapertura.

Invece nel caso in cui dovesse verificarsi valori di Rt regionali significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5, allora ci troveremmo in una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo. Per questo scenario la ricerca propone interventi ancora più radicali rispetto a quelli precedenti: possibili lockdown locali temporanei su scala subprovinciale, zone rosse temporanee anche di 2-3 settimane, interruzione delle attività sociali, culturali, sportive a maggior rischio di assembramenti, l’interruzione di alcune attività produttive e possibili restrizioni della mobilità interregionale ed intraregionale. Infine in un quarto scenario, quello più grave, con un valore di Rt sistematicamente superiore all’1,5, la soluzione proposta sarebbe quella di un lock-down generalizzato con estensione e durata da definirsi rispetto allo scenario epidemiologico.


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