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Concorsi digitalizzati nella Pubblica Amministrazione
I progetti sulla PA finanziabili con il Recovery Fund. In Parlamento le Linee guida sul Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)

di FRANCESCO CERISANO (da Italia Oggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Una piattaforma telematica nazionale per le nuove assunzioni nella PA. Poli tecnologici avanzati (Pta) dislocati sul territorio e messi in rete tra loro per il reclutamento, la formazione, il co-working e il lavoro agile dei dipendenti pubblici. Valorizzazione del ruolo dei dirigenti statali attraverso la creazione di un Piano nazionale per la formazione continua e lo sviluppo delle competenze manageriali con particolare focus sull’innovazione tecnologica ed amministrativa. Supporto ai comuni di piccole e medie dimensioni (con popolazione fino a 20.000 abitanti) nello sviluppo delle funzioni fondamentali (bilancio e contabilità, procedure di acquisizione di beni e servizi, riscossione dei tributi, gestione del personale ecc. ).

Sono alcuni dei progetti di interesse per la Pubblica Amministrazione che si candidano a essere finanziati con le risorse del Recovery fund e per i quali il Governo prevede di spendere oltre 13 mld in cinque anni con l’obiettivo di rinnovare il capitale umano della pubblica amministrazione modernizzando il reclutamento e la formazione dei dipendenti. A tracciare il percorso di riforma sono le linee guida per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che il governo dovrà presentare alla Commissione europea nei prossimi mesi. Le linee guida, approvate dal Comitato interministeriale per gli affari europei, sono state trasmesse dal presidente del consiglio Giuseppe Conte ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati per la discussione in parlamento. Una discussione, ha precisato il premier in una lettera inviata ai due presidenti, su cui il Governo si è dichiarato «disponibile a riferire» sia in commissione che in assemblea.

Procedure di reclutamento digitalizzate. Il clou del grande piano di ammodernamento della Pubblica Amministrazione è rappresentato dalla semplificazione e l’innovazione delle procedure di reclutamento che saranno completamente digitalizzate mediante lo sviluppo di una piattaforma telematica nazionale. Sul territorio il reclutamento avverrà attraverso poli decentrati (i cosiddetti Pta, Poli tecnologici avanzati) che si occuperanno anche di formazione, co-working, lavoro agile e riorganizzazione degli spazi lavorativi. Un’altra richiesta che il dipartimento della funzione pubblica ha fatto al Comitato interministeriale per gli affari europei riguarda un Piano straordinario di assunzioni di personale tecnico e specializzato, mediante procedure concorsuali centralizzate e gestite da palazzo Vidoni a favore di tutte le PA.

Tra semplificazione dei concorsi, trasformazione dei luoghi di lavoro in funzione dello smart working e sviluppo dei Pta per reclutamento, formazione, co-working e lavoro agile, il dipartimento guidato da Fabiana Dadone si candida a spendere circa 12 miliardi in cinque anni.  Altro capitolo riguarda la formazione dei dirigenti per cui il progetto di palazzo Vidoni prevede un impegno di spesa di 300 milioni in 5 anni. Risorse finalizzate a sviluppare le competenze manageriali dei dirigenti pubblici, la creazione di un sistema digitale di supporto manageriale per la gestione delle risorse umane, la programmazione, il coordinamento delle attività e l’adempimento degli obblighi normativi connessi alla funzione dirigenziale (c.d. «cruscotto del dirigente»).

Supporto alle amministrazioni locali. Infine, il supporto alle amministrazioni locali e in particolar modo agli enti di piccole e medie dimensioni. L’obiettivo è passare dalla logica dell’assistenza tecnica, dal supporto su singole riforme alla «capacitazione» delle amministrazioni, ossia, spiega il Pnrr, «un’azione di miglioramento amministrativo costante che definisca regole, target e strumenti di sostegno per tutte le amministrazioni» in modo da «innalzare la capacità amministrativa media delle amministrazioni e raggiungere standard minimi di efficienza in tutti i contesti territoriali». L’obiettivo, si legge nelle linee guida inviate da Conte al parlamento, è «creare una amministrazione competente, che disponga, cioè, delle conoscenze tecniche per gestire i processi di cambiamento, anticipare i bisogni dell’utenza e gestire le situazioni di emergenza». Semplificazioni Nel solco del decreto legge Semplificazioni (dl n. 76/2020) appena convertito in legge dal parlamento, il governo promette di realizzare un vasto programma di interventi per la semplificazione normativa e lo snellimento delle procedure autorizzative e di controllo nei settori nei quali più è avvertito dalle famiglie e dalle imprese l’eccessivo carico di oneri normativi e burocratici. L’effettiva necessità di autorizzazioni, nulla osta, permessi verrà attentamente verificata, mirando a sostituire i controlli ex ante con controlli ex post.


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