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Elezioni 2020, in alcune Regioni rischio file ai seggi: mobilitata la Protezione civile
Prefetti e sindaci attiveranno le associazioni di volontari per l'assistenza agli elettori: le indicazioni del Viminale

di MARCO LUDOVICO (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Con le regole Coronavirus per le consultazioni elettorali sale il rischio di file fuori dai seggi. Non si potrà stazionare all’interno dei seggi: il timore di lunghe sequenze di persone in attesa sembra dunque concreto. Al Ministero dell’Interno, dunque, è partita una macchina organizzativa elettorale aggiornata con il contesto delle regole anticontagio. E se si dovrà aspettare fuori dai seggi, magari sotto il sole, non si possono escludere svenimenti o difficoltà per le persone più fragili come gli anziani.

Così il ministro Luciana Lamorgese ha attivato e coinvolto il dipartimento della Protezione civile guidato da Angelo Borrelli. Soprattutto nei territori dove si svolgono le Regionali, ma se fosse necessario anche dove si vota soltanto per il referendum, le organizzazioni locali di volontariato dovranno tenersi pronte a fornire assistenza all’organizzazione elettorale.

Il loro ruolo, soprattutto, sarà quello di fornire assistenza – bottiglie d’acqua e ogni altro genere di sostegno essenziale – in caso, appunto, di lunghe file. Il meteo, del resto, continua a indicare temperature molto elevate, sopra le medie di stagione, temperature massime comprese tra 26 e 30 gradi. Anche se forse già da domenica al Nord comincerà il calo dell’intensità del caldo. Se, in ogni caso, le file diventassero davvero lunghe a causa delle procedure Covid-19 in fase di diramazione da parte dei Viminale, bisognerà intervenire subito. Così il ministero dell’Interno ha deciso di allertare con una circolare tutti i prefetti interessati. Dovranno, in particolare, sensibilizzare tutti i sindaci di ciascuna provincia.

Ogni territorio, infatti, e ogni Comune hanno le associazioni di volontariato di protezione Civile. Il dipartimento guidato da Borrelli, a sua volta, ha già confermato l’eventuale attivazione vista la situazione inedita – sono le prime elezioni con il Covid-19 – ma poi toccherà ai primi cittadini garantire l’entrata in servizio dei volontari locali. Al momento non è possibile fare previsioni numeriche sui volontari coinvolti ma porrebbero essere migliaia anche se il rischio di file si concentrerà soprattutto nelle regioni dove si vedrà un’affluenza consistente.

Resta poi un rischio di natura più generale, anch’esso da scongiurare: gli assembramenti davanti ai seggi. I prefetti, dunque, d’intesa con i questori dovranno aggiornare l’impiego usuale delle forze di polizia per le operazioni elettorali: al di là del controllo sulla regolarità delle operazioni di voto e la vigilanza di prassi negli uffici, soprattutto scuole, destinati al voto, ci dovrà essere un controllo, come si dice in gergo, «dinamico», per garantire l’assenza di ogni forma di assembramento: sarebbe il colmo, proprio nelle procedure elettorali garantite e organizzate dal ministero dell’Interno.


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