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Arma antievasione in mano ai sindaci?
I Comuni e i concessionari della riscossione potranno accedere a tutti i dati relativi ai debiti presenti nell'anagrafe tributaria e anche a quelli riguardanti i conti correnti

di FRANCESCO CERISANO (da Italia Oggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Sindaci e concessionari della riscossione potranno accedere gratuitamente non solo alle informazioni relative ai debitori presenti in Anagrafe tributaria ma anche ai dati conservati da banche, poste e intermediari sulle operazioni finanziarie effettuata sui conti correnti. Questo è quanto prevede un emendamento approvato al decreto legge sulle semplificazioni su cui oggi il Senato voterà quest’oggi la fiducia.

Potenziato l’accesso all’anagrafe tributaria dei Comuni. Sindaci e concessionari della riscossione potranno non solo accedere gratuitamente alle informazioni relative ai debitori presenti nell’Anagrafe tributaria (chance già prevista dalla legge di bilancio 2020), ma anche ai dati conservati da banche, poste e intermediari sulle operazioni finanziarie effettuate, ad eccezione di quelle di importo inferiore ai 1500 euro. E’ quanto prevede un emendamento (primo firmatario Mauro Maria Marino di Italia Viva) approvato al decreto semplificazioni (dl 76/2020) su cui oggi l’aula del Senato è chiamata a votare la fiducia sul maxiemendamento del governo. La novità punta a potenziare la riscossione locale già oggetto di intervento con la Manovra 2020 che ha segnato una piccola rivoluzione in materia prevedendo l’immediata esecutività degli accertamenti tributari e degli avvisi di pagamento emessi dagli enti locali. L’emendamento introduce nel decreto semplificazioni, dopo l’art.17 dedicato alla stabilità finanziaria degli enti locali, un articolo 17 bis che, per «semplificare il processo di riscossione degli enti locali», «ai fini della riscossione anche coattiva» autorizza i comuni, ma anche i concessionari a cui gli enti creditori hanno affidato il servizio di riscossione delle proprie entrate, ad accedere gratuitamente all’Anagrafe tributaria, inclusi (ed è la novità introdotta dalla modifica) «i dati e le informazioni di cui all’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, e successive modificazioni».

Rigenerazione urbana, niente contributo ridotto. Salta la riduzione, in misura non inferiore al 20%, del contributo di costruzione per gli interventi di rigenerazione urbana, ristrutturazione, recupero e riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione. Lo sconto, previsto nella versione originaria del decreto, aveva procurato allarme nei sindaci dell’Anci che in audizione a fine luglio  si erano detti preoccupati per il possibile impatto sui bilanci, soprattutto in considerazione del fatto che sembrava trattarsi di una riduzione strutturale e non legata all’emergenza Covid. Una preoccupazione evidentemente condivisa dalle commissioni affari costituzionali e lavori pubblici del Senato che hanno trovato la convergenza su una versione riformulata dell’emendamento di Loredana De Petris (Leu) in cui non si fa più menzione del contributo di costruzione. Piccoli comuni, la digitalizzazione può attendere In considerazione dell’emergenza Covid, un emendamento approvato in commissione esonera i comuni con meno di 5.000 abitanti dall’attuazione delle previsioni del Codice dell’amministrazione digitale fino al termine dello stato di emergenza, prorogato al 15 ottobre con delibera del consiglio dei ministri dello scorso 29 luglio.

Norme sblocca appalti fino al 31 dicembre 2021. La disciplina speciale sugli affidamenti diretti e le procedure negoziali contenuta nel dl semplificazioni sarà efficace fino al 31 dicembre del 2021. In commissione è stata abbassata da 150 mila a 75 mila euro la soglia per gli affidamenti diretti di servizi e forniture, compresa l’attività di progettazione e i servizi di ingegneria e architettura.


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