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Decreto Semplificazioni, ecco l'intesa nella maggioranza sulla rigenerazione urbana
Sprint notturno in commissione al Senato per chiudere le votazioni sugli emendamenti al decreto legge e arrivare oggi in Aula

Dal Sole 24 Ore – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Sprint nella notte nelle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato per chiudere il Dl semplificazioni e portarlo in Aula oggi, con voto di fiducia probabilmente venerdì. In settimana la partita va chiusa perché il Dl scade il 14 settembre e manca la ratifica della Camera.

Lo sprint ieri sera non era agevole, visto che mancavano da votare 530 emendamenti accantonati. Di questi quasi la metà, 240, riguardavano l’articolo 10 sulla rigenerazione urbana su cui un sostanziale passo avanti è stato fatto durante la riunione di maggioranza ieri sera. Nessuna obiezione è stata mossa infatti sulla riformulazione presentata dalla senatrice Leu Loredana De Petris al suo emendamento 10.3 e sostanzialmente concordata con Palazzo Chigi. Italia Viva – che ha incassato il via all’emendamento a prima firma di Matteo Renzi sulla riqualificazione degli stadi e in particolare dello stadio di Firenze – sul punto della demolizione e ricostruzione nelle zone A delle città non ha più fatto obiezioni. Che sono arrivate solo da Bruno Astorre, esponente di quel Pd romano che si è battuto per accelerare la rigenerazione urbana ed è uscito sconfitto da sette giorni di battaglia. Ancora prese di posizioni molto dure dalle imprese. Il presidente di Ance Roma, Nicolò Rebecchini: «Sull’edilizia privata solo slogan elettorali, deriva pericolosa». La soluzione adottata estende comunque oltre i centri storici il divieto di usare la demolizione e ricostruzione semplificata, ricomprendendo «zone assimilabili» alle zone A, centri e nuclei storici consolidati, «ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico». Una ingessatura là dove servirebbe facilitare.

Nulla di fatto, invece, sulla Via sugli aeroporti: la proposta che puntava a semplificare, spinta dal sottosegretario alle Infrastrutture, Salvatore Margiotta, e quella che voleva introdurre nuovi vincoli del M5s Ferrara si sono annullate a vicenda. Imprese molto critiche anche sulla norma che introduce la Via per la posa di cavi sottomarini.


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