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Bonaccini: "Recovery Fund UE con le Regioni, sì al salva Stati per la Sanità"
Il presidente dell'Emilia Romagna sull'accordo in Consiglio Europeo: ora sugli investimenti vanno coinvolti i territori

di EMILIA PATTA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Da una parte il plauso all’accordo raggiunto a Bruxelles sul Recovery Fund e all’operato del Governo Conte. Dall’altra la richesta esplicita, in accordo con il segretario del pd Nicola Zingaretti, di attivare subito la linea di credito disponibile con il Fondo salva-Stati per avere subito i 37 miliardi a tasso zero disponibili per il nostro Paese per l’emergenza sanitaria. L’appello del governatore Stefano Bonaccini, considerato da molti un possibile contendente alla segreteria del Pd quando arriverà il momento del congresso, è forte e chiaro: «Penso che dovremmo accedere anche ai fondi del Mes: se al Recovery fund ci aggiungo 36 miliardi di euro sulla sanità pubblica, valgono alcuni punti del Pil. Se lo chiedete a me come spendere questi soldi, 2-3 miliardi per l’Emilia Romagna, ci metto cinque minuti».

Da Bonaccini è poi venuto l’appello al governo a coinvolgere le Regioni e gli Enti locali nella messa a punto del recovery plan da presentare a Bruxelles entro ottobre per accedere ai fondi: «Ora vanno coinvolti territori e Regioni per mettere a terra il più velocemente possibile gli investimenti». Tre le richieste al governo: «La prima è accesso al credito e liquidità, la seconda è un gigantesco piano degli investimenti perché in epoche recessive un grande piano di investimenti pubblici, che poi ne attira altrettanti privati, fa ripartire l’economia e da questo punto di vista io applaudo il presidente del Consiglio sul Recovery Fund perché a parole siamo tutti capaci di chiedere qualcosa all’Europa, che in questi anni per egoismi nazionali è servita ben a poco, ma se poi chiedi, vai là e, pur mediando, ottieni, è un fatto importante. La terza cosa che chiedo al governo è la semplificazione senza gridare al vento e dire cose che poi non riusciamo a fare».


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