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Nuovo contratto dirigenti Funzioni Locali, relazioni sindacali al restyling per tutte le categorie coinvolte
La contrattazione decentrata integrativa può realizzarsi anche su base territoriale mettendo insieme più amministrazioni

Dal Sole 24 Ore – In collaborazione con Mimesi s.r.l.
La risistemazione delle relazioni sindacali, prendendo come modelli le previsioni dettate dal contratto del personale del comparto è una delle scelte di maggiore rilievo che caratterizza l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dell’area delle funzioni locali per il triennio 2016/2018. La scelta riguarda tutti i destinatari del contratto, quindi sia i dirigenti delle Regioni e degli enti locali, sia quelli non medici della sanità sia i segretari comunali e provinciali.
Le relazioni sindacali sono suddivise in due gruppi: gli istituti di partecipazione e la contrattazione. Appartengono al primo gruppo l’informazione, il confronto e gli organismi paritetici di partecipazione. La informazione viene definita come «il presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali e dei suoi strumenti» e si realizza «nella trasmissione di dati ed elementi conoscitivi da parte dell’amministrazione ai soggetti sindacali al fine di consentire loro di prendere conoscenza della questione trattata e di esaminarla», cosicchè gli stessi possano «esprimere osservazioni e proposte». Le materia sono quelle oggetto di confronto. Questo istituto realizza «un dialogo approfondito». Può essere attivato, a seguito della informazione, da parte dei soggetti sindacali entro i 5 giorni dalla ricezione della richiesta ovvero da parte delle stesse amministrazioni. L’organismo paritetico per l’innovazione deve essere istituito negli enti con almeno 12 dirigenti e serve al coinvolgimento delle organizzazioni e delle rappresentanze sindacali «su progetti di organizzazione, innovazione e miglioramento dei servizi»; esso è anche destinatario delle informazioni sugli «andamenti occupazionali del personale e dei dati sulle assenze di tutto il personale». La contrattazione decentrata integrativa si realizza a livello nazionale per i segretari e, per i dirigenti, può realizzarsi anche su base territoriale, cioè mettendo insieme più amministrazioni.
Vediamo le disposizioni dettate in modo specifico per i dirigenti del comparto regioni ed enti locali e segretari. Negli enti con meno di 3 dirigenti in servizio le materie oggetto di contrattazione diventano oggetto di confronto. Sono oggetto di contrattazione decentrata integrativa: la ripartizione tra indennità di posizione e di risultato (cui deve comunque essere garantito almeno il 15% del fondo); i criteri per la determinazione della indennità di risultato, tenendo conto del vincolo alla sua differenziazione; la remunerazione degli interim e la maggiorazione della retribuzione di risultato nel caso di affidamento dell’incarico di responsabile anticorruzione e per la trasparenza; i criteri per i piani di welfare integrativo; i criteri per la ripartizione dei compensi previsti da leggi; i criteri per la individuazione dei dirigenti esonerati dagli scioperi; i criteri per la definizione della clausola di salvaguardia nel caso di assegnazione di incarichi di minore rilievo; i criteri per la erogazione delle cd propine ai dirigenti avvocati; i criteri per il trattamento economico del personale in distacco sindacale.
Sono oggetto di confronto: i criteri per la graduazione delle posizioni dirigenziali, cosiddetta pesatura, prevedendo specifiche regole per quelli della polizia locale e dell’avvocatura; i criteri per i sistemi di valutazione della performance; le misure per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; le condizioni della risoluzione consensuale; la pianificazione delle attività formative; le procedure ed i criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali, assicurando la conoscibilità delle posizioni disponibili e disciplinando i criteri di assegnazione.
Per quanto riguarda i segretari la contrattazione e il confronto si svolgeranno a livello nazionale con il ministero dell’Interno, con la partecipazione dei rappresentanti di Anci e Upi. Sono oggetto di confronto: i criteri per la elaborazione dei programmi delle attività di formazione e aggiornamento, compresi i corsi di specializzazione per il passaggio nelle fasce superiori dell’albo; i criteri per la tenuta e l’aggiornamento dei curricula; i criteri per la utilizzazione dei segretari in disponibilità, comando etc; i criteri per la maggiorazione del numero degli iscritti; i criteri per la determinazione del numero di segretari da ammettere ai corsi annuali di formazione e specializzazione; le misure per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono oggetto di contrattazione: i criteri per la maggiorazione della retribuzione di posizione; i criteri per la definizione del trattamento economico spettante ai segretari nei casi di reggenza o supplenza; gli effetti dei provvedimenti di riclassificazione delle sedi; la definizione delle modalità di versamento dei contributi sindacali.

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