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Decreto Rilancio, primo via libera della Camera
Testo ormai completamente definito: sarà soltanto una ratifica lampo delle correzioni apportate dai deputati quella che i senatori dovranno realizzare in meno di 9 giorni

di MARCO MOBILI e MARCO ROGARI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Il Decreto Rilancio lascia la Camera con 278 voti favorevoli e 187 contrari vola al Senato per l’approvazione definitiva. Sarà soltanto una ratifica lampo delle correzioni apportate dai deputati quella che i senatori dovranno realizzare in meno di 9 giorni. La maxi-manovra da 55 miliardi ha una data di scadenza: entro il 18 luglio, infatti, il Capo dello Stato sarà chiamato a firmare il più grande decreto legge omnibus ed eterogeneo della storia repubblicana. Nei suoi 343 articoli con cui il provvedimento d’urgenza è uscito ieri da Montecitorio (erano già un record i 265 articoli di partenza) le materie di interesse censite e raccontate in tutti i loro dettagli dall’Ufficio studi della Camera sono almeno 22 e spaziano dalla sanità al lavoro, dal fisco alla sicurezza, dalla famiglia agli enti territoriali, dalla giustizia alla pubblica amministrazione, ma solo per citarne alcuni dei più interessanti.

Ma tra tutte le materie trattate a dominare la scena nelle ultime ore sono state le concessioni e le proroghe automatiche introdotte dalla Camera su più fronti. La conferma fino al 2033 di quelle balneari ha provocato l’immediata reazione di Bruxelles con la Commissione europea che ieri ha invitato l’Italia a rispettare il diritto comunitario sulla materia e dunque l’obbligo di messa a gara per l’assegnazione delle concessioni balneari.
Rinnovi per 12 anni fino al 2032 anche per le concessioni di posteggio per l’esercizio del commercio su aree pubbliche che scadono entro il 31 dicembre 2020, sempreché non siano già state riassegnate. Il rinnovo, si legge nei 4bis e 4ter dell’articolo 181 del Dl dovrà avvenire secondo linee guida dettate entro il prossimo 30 settembre dallo Sviluppo economico con assegnazione al titolare dell’azienda.

Oltre alle concessioni tra le principali novità introdotte dalla Camera l’attenzione è tutta o quasi sulla misura principe del provvedimento che punta a rilanciare il sistema produttivo e i consumi del Paese, ossia il superbonus del 110% per interventi di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici. La caccia alla cosiddetta “fattura a zero” per cambiare caldaie, rifare il cappotto termico della palazzina, mettere in sicurezza un immobile contro il rischio sismico, con la possibilità anche di demolire e ricostruire da capo si estende ora anche alle seconde case, alle villette a schiera, agli immobili del terzo settore (Onlus comprese)e alle case popolari degli Iacp. Per queste ultimi gli interventi saranno coperti dal superbonus per sei mesi in più fino al 30 giugno 2022.

Bocciata subito come «trombonata» dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, la possibilità per gli enti locali di ridurre il 20% i tributi locali se il contribuente scelga di pagare con l’addebito sul conto corrente bancario o postale. Novità per il bonus rottamazione auto che comprenderà anche i veicoli euro 6 a benzina e diesel. Sul fronte lavoro sono entrate nel decreto legge anche le 4 settimane di cig-Covid anticipate contemplate dal Governo con un altro provvedimento d’urgenza, insieme alla proroga per i contratti a termine e a una serie di misure di sostegno per il comparti del tessile, della moda, delle fiere e del wedding planning.


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