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Decreto Sicurezza: irragionevole la norma che preclude l'iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo
Le valutazioni della Corte Costituzionale, in attesa del deposito della sentenza

La Corte Costituzionale ha esaminato nella giornata di ieri le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo “Decreto Sicurezza” (decreto legge n. 113/2018).
In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte segnala che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge.
Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal Decreto Sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.


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