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Relazione annuale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) per l’attività svolta nel 2019
Presentata ieri alla Camera dei deputati: tutti i dati

Si è svolta nella giornata di ieri, 2 luglio presso la Camera dei deputati la presentazione della Relazione annuale sull’attività svolta dall’Autorità Nazionale Anticorruzione nel 2019. Di seguito la sintesi della Relazione.

La spesa legata all’emergenza Coronavirus è stata gestita per poco più di un terzo a livello centralizzato nazionale (39%) e per la parte restante a livello regionale (61%). Nel primo quadrimestre la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) detenuta dall’ANAC ha registrato 61.637 procedure connesse all’emergenza sanitaria, per una spesa complessiva di 3 miliardi. La voce di spesa più significativa è quella relativa alla fornitura di dispositivi di protezione individuale (Dpi), che da sola rappresenta quasi il 70% del totale: mascherine (oltre un miliardo, il 38%) e altri Dpi come guanti, camici e visiere (942 mln). Soltanto il 3% per i tamponi. La spesa direttamente riferibile agli Enti locali è del 4,5%.
L’operato del Dipartimento della Protezione Civile e della Consip (nominata dal Dipartimento soggetto attuatore), “hanno effettuato affidamenti finalizzati alle esigenze di tutto il territorio nazionale, privilegiando nel periodo osservato le regioni nelle quali l’emergenza ha manifestato il maggiore impatto sulla popolazione”. Protezione Civile-Consip hanno effettuato gare per oltre 1 miliardo di euro.
Nel primo quadrimestre 2020 il Nord ha perso circa il 50% rispetto all’anno scorso (-14 miliardi). Sul dato della flessione nazionale, pari a 18,6 miliardi, il Nord pesa per l’80%.

L’impatto dell’emergenza sanitaria

“L’emergenza Coronavirus ha determinato, com’era prevedibile, un impatto molto rilevante sulla finanza pubblica – riferisce la Relazione annuale dell’ANAC (qui il focus dedicato all’emergenza Coronavirus) -. A questo dato, legato in parte alle naturali dinamiche del mercato connesse all’accaparramento di tali prodotti sullo scenario internazionale, non possono ritenersi estranei comportamenti speculativi e predatori da parte di soggetti variamente posizionati lungo la catena di fornitura, come già emerso da svariate indagini della magistratura. È evidente, peraltro, che queste spese sono destinate ad una crescita consistente nel breve-medio periodo, visto che l’atteso riavvio delle attività dovrà essere supportato da una più ampia e capillare distribuzione di dispositivi di protezione individuale e dei sistemi di diagnosi. La domanda di tali beni potrebbe quindi attestarsi su valori multipli rispetto a quelli relativi al periodo già trascorso, impegnando una quota ancora più ingente della spesa pubblica nazionale”.

Il nodo corruzione

L’Autorità rileva che è “in aumento” il trend del fenomeno corruttivo delle mafie. Le organizzazioni criminali ricorrono sempre più spesso a sistemi corruttivi per raggiungere i loro scopi, approfittando anche delle situazioni emergenziali come quella in corso, con effetti devastanti sul sistema economico e sulle imprese sane”, riferisce il presidente dell’ANAC, Francesco Merloni che rileva: “il valore della tangente è di frequente molto basso e assume sempre di più forme diverse dalla classica dazione di denaro, come l’assunzione di amici e parenti. Desta particolare allarme il fatto che la funzione pubblica sia venduta per molto poco, 2.000 o 3.000 euro, a volte anche per soli 50 o 100 euro”. Nel primo quadrimestre 2020 gli appalti sono scesi del 24% per numero e del 33% in valore, pari a 18,6 miliardi in meno.

Le denunce da whistleblowing

Aumentano le denunce da whistleblowing”: sempre sul fronte della Pubblica Amministrazione nella relazione annuale si fa notare come “l’istituto del whistleblowing ha avuto, anche nel corso del 2019, un vero e proprio andamento esponenziale se si considera che si è passati dalle 125 segnalazioni del 2015 alle 873 del 2019, per un totale complessivo di circa 2330 segnalazioni”. I dipendenti pubblici che hanno segnalato illeciti di cui sono venuti a conoscenza sul luogo di lavoro: 125 nel 2015, 183 nel 2016, 364 nel 2017, 783 nel 2018, 873 nel 2019. Le segnalazioni di whistleblowing ricevute dall’ANAC nel 2019 sono state quindi 90 in più del 2018 (+11%), pervenute in grande maggioranza tramite l’apposita piattaforma informatica protetta.

>> IL TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE ANAC.

>> IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE E L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA.


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