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Coronavirus: "Sblocca-debiti" da 12 miliardi, bilanci e mutui
Tutte le novità per i Comuni in arrivo nel "Decreto Aprile"

di MARCO MOBILI e GIANNI TROVATI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Sarà da 12 miliardi la replica dello sblocca-debiti della PA e si concentrerà in particolare sulla liquidità necessaria a liberare i pagamenti alle imprese che forniscono lavori, beni e servizi ai Comuni. La maximanovra da 150 miliardi che il governo punta ad approvare entro il 30 aprile prende forma con il passare delle ore. Il Def la raffigura articolata in 7 filoni, dal credito al fisco agli enti territoriali, ma a dominare la scena saranno gli interventi su imprese e lavoro. I numeri chiave sono finiti ieri pomeriggio sul tavolo della riunione che il ministro dell’Economia Gualtieri ha tenuto con i capigruppo della maggioranza: incontro che non è bastato ad appianare le discussioni sui temi più critici nella maggioranza, a partire dal reddito d’emergenza. Le cifre passate in rassegna dalla maggioranza parlano poi di 17 miliardi per la sola replica della Cassa integrazione, a cui vanno aggiunti gli 1,3 miliardi per il rafforzamento della Naspi. Sul cosiddetto reddito di emergenza la proposta Mef punterebbe a distribuire un miliardo sotto forma di assegno di 500 euro per due mesi a un milione di persone, fra cui rientrerebbero lavoratori in nero e immigrati. Ma la ministra del Lavoro Catalfo continua a chiedere di più. La replica da 12 miliardi dello sblocca-debiti si concentrerà sulla liquidità necessaria a liberare le vecchie fatture delle aziende che hanno fornito lavori, beni e servizi ai Comuni. Con un intervento che visto il crollo in atto nelle entrate locali punta anche a evitare che i tempi di attesa si allunghino ulteriormente.

Intanto sempre su questo campo è intervenuta ieri la Consulta, che nella sentenza 78/2020 depositata ieri (relatore Antonini) ha giudicato legittimo il taglio di almeno il 30% per i premi ai direttori generali e amministrativi delle Asl che non rispettano i tempi di legge nel pagamento delle fatture. A chiedere di bocciare la norma erano state la Regione Lazio e le Province di Trento e Bolzano. Per Regioni e Comuni punta a salire a 5,5 miliardi e potrebbe ospitare anche un bis dei fondi per la «solidarietà alimentare». Sempre per liberare la spesa degli enti locali, in particolare sul welfare, si studia una norma per permettere di scrivere i bilanci preventivi, che autorizzano le uscite, a senza considerare gli effetti dell’emergenza, in attesa che il tavolo di monitoraggio fra governo e amministratori li definisca puntualmente. Nella stessa ottica va l’idea di permettere la rinegoziazione dei mutui anche in esercizio provvisorio con delibera di giunta.

Tra le novità emerse ieri c’è lo sconto Iva per mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, che secondo quanto annunciato da Gualtieri al tavolo dovrebbero vedersi azzerare l’imposta o al limite fermarsi all’aliquota agevolata del 5%. In costruzione anche il capitolo sul turismo, che oltre al bonus vacanze prevederà, come annunciato dal ministro Dario Franceschini, la conferma della proroga al 2033 delle attuali concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari: una proroga già in vigore ma messa in discussione da alcune regioni.

Il lavoro non è finito. Risulta già in programma l’ennesima riunione fra il ministro e i capigruppo per mettere a punto l’impalcatura delle misure che il governo vuole portare in consiglio dei ministri entro il 30. Da definire anche la dote da lasciare agli interventi parlamentari: la maggioranza ci conta anche per costruire qualche filo di dialogo con l’opposizione, ma sul piatto non ci saranno più di 6-800 milioni.


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