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Emergenza Coronavirus: elezioni amministrative tra il 15 settembre e il 15 dicembre
ANCI: “Necessario attuare anche in Sicilia le scelte nazionali”

Come segnalato sulla Gazzetta degli Enti Locali di ieri mattina, il turno annuale ordinario delle elezioni per il rinnovo dei consigli comunali e circoscrizionali, limitatamente all’anno 2020, si terrà in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Lo stesso termine è previsto anche per i Comuni e le circoscrizioni i cui organi devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato, se le condizioni che rendono necessarie le elezioni si sono verificate entro il 27 luglio 2020. A stabilirlo è in via ufficiale il decreto legge 20 aprile 2020, n. 26 (pubblicato in G.U. lunedì sera), che introduce disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2020, in considerazione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Complessivamente, considerando tutte le Regioni a Statuto ordinario e quelle a Statuto speciale, la consultazione elettorale coinvolgerà 1.137 Comuni italiani, con 18 capoluoghi di provincia, di cui 3 capoluoghi di Regione.

Nel frattempo il Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia, riunitosi ieri mattina in videoconferenza, ha chiesto all’unanimità, che, in condizione di emergenza sanitaria e in conformità a quanto avviene a livello nazionale, anche nella Regione Siciliana si proceda, come nel resto d’Italia, con lo spostamento, al prossimo autunno, delle elezioni amministrative in programma per il 14 giugno.
“Lo svolgimento del turno elettorale fra il 15 settembre e il 15 dicembre 2020 in conformità al a quanto stabilito dal decreto legge del 20 aprile n. 26 consentirebbe – ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia – anche ai 61 amministratori dei comuni interessati, di affrontare l’emergenza sanitaria e di fronteggiare l’emergenza socio- economica, oggi in corso nelle nostre comunità, che potrebbe esplodere con più forza a partire dal 4 maggio. Si tratta di seguire anche in Sicilia un percorso lineare che non legittima alcuna forma di indebito commissariamento”.


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