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Emergenza Coronavirus, solidarietà alimentare: le indicazioni dell'ANCI
Maggiori risorse vengono destinate ai Comuni con i più alti tassi di povertà: l'elenco dei contributi Comune per Comune

Come segnalato sulla Gazzetta degli Enti Locali di ieri, giungeranno al massimo entro la giornata di oggi i 400 milioni aggiuntivi annunciati sabato dal premier Conte e dal ministro dell’Economia Gualtieri per finanziare la “solidarietà alimentare” con i buoni spesa nei Comuni. La scadenza è statuita nel testo definitivo dellordinanza della Protezione Civile n. 658 pubblicata ieri sera in Gazzetta ufficiale.
Il provvedimento, immediatamente operativo, prevede che i 400 milioni di euro già annunciati dal premier Giuseppe Conte nelle scorse ore vengano suddivisi tra i Comuni italiani secondo due criteri:
– una quota, pari all’80% del totale (320 milioni di euro), sarà girata in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune;
– il restante 20 per cento (80 milioni) sarà ripartito “in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione”.
In sostanza, maggiori risorse saranno destinate ai Comuni con i più alti tassi di povertà. Il contributo minimo spettante a ciascun Comune non potrà essere inferiore a 600 euro.
L’ordinanza prevede inoltre i criteri di distribuzione degli aiuti.
I sindaci potranno provvedere “all’acquisizione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale”. I Comuni, grazie anche alle donazioni di privati, potranno comprare direttamente “generi alimentari o prodotti di prima necessità”, avvalendosi “per l’acquisto e per la distribuzione dei beni” anche degli enti del Terzo Settore.
Ecco i primi consigli utili ma non vincolanti di ANCI Piemonte per l’applicazione dell’ordinanza, in attesa delle linee guida nazionali:
– accedono prioritariamente alla misura di “solidarietà alimentare” coloro che non hanno altri contributi pubblici;
– per l’individuazione dei beneficiari, in raccordo con gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, si può partire dai nuclei seguiti da servizi sociali, purché con la regola detta sopra;
– la sussistenza dei requisiti può essere resa mediante autocertificazione (auspicando che venga stabilito un modello unico a livello nazionale);
– al momento pare si possa procedere con voucher o con pacchi alimentari (anche con confezioni ad hoc, ad esempio nel caso di bimbi piccoli). L’ipotesi dei pacchi alimentari garantisce che i soldi siano effettivamente spesi per beni di prima necessità e consente donazioni di aziende;
– per l’organizzazione della distribuzione si può procedere a livello di COC/COM/COI, in collaborazione con il volontariato di protezione civile e di protezione sociale, ovvero anche utilizzando o richiamando in servizio personale comunale, da adibire alle informazioni alla cittadinanza, alla ricezione delle domande, alla distribuzione e altre attività operative;
– sul piano amministrativo, un decreto del sindaco può fornire gli indirizzi sulla raccolta dei fabbisogni e per l’organizzazione della distribuzione. Gli atti a rilevanza contabile sono adottati dai dirigenti/posizioni organizzative competenti.

>> LA NOTA DI INDIRIZZO DELL’ANCI.

>> NEGLI ALLEGATI DELL’ORDINANZA SONO ELENCATI TUTTI I COMUNI CON LE RISPETTIVE QUOTE.


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