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Il Milleproroghe riapre le assunzioni nelle Province
Anche per le Province arriva la norma per favorire le assunzioni: un DPCM disciplinerà i maggiori ingressi

di GIANLUCA BERTAGNA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Anche per le province arriva la norma per favorire le assunzioni di personale. Dopo le disposizioni per Regioni e Comuni, un Dpcm disciplinerà i maggiori ingressi nelle amministrazioni provinciali con un simile meccanismo di calcolo che partirà, ancora una volta, dal rapporto tra spese di personale ed entrate correnti. Il tanto atteso emendamento al Ddl bilancio è stato da ultimo inserito nel decreto Milleproroghe di prossima approvazione.

Le assunzioni
La nuova disposizione viene introdotta direttamente all’articolo 33 del Dl 34/2019, conosciuto come Decreto Crescita. Al primo comma sono state disciplinate le nuove norme assunzionali per le Regioni mentre al secondo comma quelle per i Comuni. Proprio lì in mezzo viene inserito il comma 1-bis recante le regole per le Province.
Il sistema è ormai conosciuto: ogni ente dovrà calcolare il proprio rapporto tra spese di personale e la media delle entrate correnti dell’ultimo triennio al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità. Nel frattempo, con un Dpcm, verranno fissati i valori soglia per fascia demografica e pertanto ogni provincia potrà trovarsi con il proprio rapporto:
• al di sotto di questa percentuale e quindi, il decreto, consentirà maggiori spazi assunzionali in percentuale rispetto alle spese di personale;
• al di sopra della percentuale. In questo caso l’obiettivo diventerà di raggiungere il valore soglia entro il 2025 applicando un turn-over anche inferiore al 100%. Per gli enti che non ce la faranno scatterà la sanzione di una capacità assunzionale al 30%.
Il meccanismo è pertanto uguale a quello delle Regioni, ma leggermente diverso da quello dei Comuni. Come, infatti, è risultato dall’incontro in Conferenza Stato-Città per quest’ultimi le soglie diventeranno ben due (si veda il Quotidiano enti locali del 12 e 13 dicembre). Chissà che un colpo di coda durante gli incontri per i parametri delle province non porti alla medesima situazione.
Rimane anche da capire quando si riusciranno a fare le prime proiezioni sulle nuove possibilità di assunzione, visto che il Dpcm per i comuni ha atteso ben oltre sei mesi per vedere la luce. Un passo importante, è però stato fatto.

Il trattamento accessorio
Anche per le Province è confermato che il limite al trattamento accessorio stabilito dall’articolo 23, comma 2, del Dlgs 75/2017 andrà ritoccato in caso di revisione del numero dei dipendenti rispetto alla situazione del 31.12.2018 al fine di garantire l’invarianza del valore medio pro-capite dei fondi e degli stanziamenti per le posizioni organizzative. Sia nel Dpcm delle Regioni che in quello dei Comuni è stato indicato chiaramente che, in ogni caso, non si potrà mai scendere al di sotto del limite dell’anno 2016, quindi, la norma si applicherà solo in caso di maggiori assunzioni.

Il lavoro flessibile
Novità anche in materia di lavoro flessibile. La norma del decreto Milleproroghe interviene modificando anche la percentuale massima di assunzioni a tempo determinato, con contratti di somministrazione e altre tipologie flessibili. Viene, infatti, previsto che fermo restando il nuovo meccanismo per le assunzioni a tempo indeterminato, le province possono avvalersi di personale a tempo determinato nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009.


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