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Legge di Bilancio 2020, ecco il “mini” maxi-emendamento presentato dal Governo
Per i Comuni in arrivo i primi 100 milioni relativi al reintegro della vecchia spending review

È stato presentato nella giornata di ieri in commissione Bilancio al Senato il “mini” maxi-emendamento del Governo. Ecco i principali effetti sulla Legge di Bilancio 2020:

Un restyling da quasi 1,7 miliardi nel 2020 per alleggerire del 70% l’impatto della plastic tax, allentare sensibilmente la stretta sulle auto aziendali, fino a quasi azzerarla, rendendola operativa solo dal prossimo 1° luglio con l’esclusione di tutti in contratti in essere. E far scattare la Robin tax sulle concessionarie pubbliche. Che viene inasprita con un ulteriore aumento dell’IRES del 3% e non del 2% come invece previsto dalla prima ipotesi di intervento. E che interessa sette tipologie di concessionari di servizi pubblici (autostrade, aeroporti, porti, acque minerali, produttori di energia elettrica, ferrovie, radio tv) garantendo oltre 300 milioni di gettito in più nel 2020, 50 dei quali vengono destinati al rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno agli affitti (complessivamente 150 milioni in 3 anni).
Le votazioni cominceranno solo domani, precedute oggi dall’arrivo quasi certo di ulteriori ritocchi.

Come si legge sul Sole 24 Ore di questa mattina “dopo molti rinvii la partita, dunque, entrerà nel vivo domani quando tornerà a riunirsi la Commissione. Con l’obiettivo di concludere i lavori nella serata di sabato o, al più tardi domenica, e consentire così al testo rivisitato di approdare in Aula a Palazzo Madama lunedì 9 dicembre per ricevere il primo “sì” tra martedì e mercoledì con contestuale voto di fiducia sul tradizionale maxi-emendamento finale del Governo”.

Con il “mini” maxi-emendamento arriva per i Comuni la prima restituzione da 100 milioni della spending review (564 milioni in tutto) scaduta nel 2018 senza che il fondo di solidarietà venisse reintegrato. Vengono inoltre stanziati 40 milioni in più per il personale dei Vigili del fuoco e 3 milioni per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Questa rivisitazione della manovra proposta dal Governo vale, da sola,1,66 miliardi. Che potranno salire se Italia viva spunterà un ulteriore alleggerimento della plastic tax e ai quali vanno aggiunti i circa 200 milioni necessari per la fetta di ritocchi “segnalati” dei gruppi parlamentari da approvare. Le coperture del “mini” maxi-emendamento sono assicurate per 841 miliardi dalle maggiori entrate relative agli ulteriori incassi fiscali attesi nel 2020 (1,5 miliardi dall’autoliquidazione del prossimo anno dal quale vanno sottratti 662 milioni da tutto il comparto PA per la frenata sul fronte delle ritenute Irpef e delle imposte indirette) per effetto del calcolo di una platea più ampia rispetto a quella con cui è stato stimato il gettito con la NaDef. Altri 306 milioni arrivano dalla Robin tax sui concessionari pubblici e 460 milioni dall’operazione sui trasferimenti a Rfi prevista da una modifica al decreto fiscale per utilizzare altri 400 milioni di risparmi 2019 da Quota 100 e reddito di cittadinanza.

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*In collaborazione con Mimesi s.r.l.

 


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