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Legge di Bilancio 2020: per uscire dallo stallo al Senato ipotesi mini-maxiemendamento
Slitta a lunedì 9 dicembre l'approdo in Aula del testo: ormai certo il ricorso alla fiducia

di MARCO ROGARI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Oltre un mese di sosta forzata. O quasi. La manovra al Senato è in fase di stallo con i lavori della commissione Bilancio che vengono ripetutamente sconvocati. Anche per questo motivo ieri la Conferenza dei capigruppo di palazzo Madama è stata costretta a posticipare di quasi una settimana, dal 3 dicembre a lunedì 9, l’approdo in Aula del testo su cui il Governo porrà (probabilmente il giorno successivo) la fiducia che sarà votata sul tradizionale maxi-emendamento. Ma anche la nuova tabella di marcia appare a rischio. E, per evitare di trasmettere il provvedimento alla Camera solo alla fine della prossima settimana, maggioranza e Governo sembrano orientati a ridurre i tempi facendo leva su un un “mini” maxi-emendamento da presentare tra oggi e domani in Commissione e in cui inglobare i principali ritocchi su plastic tax, auto aziendali, enti locali ed eventualmente Robin tax.

Nel Ddl di legge di bilancio, tra l’altro, dovrebbe essere dirottato anche il contenuto del Dl Alitalia che sembrava destinato ad essere assorbito in extremis dal decreto fiscale ancora all’esame della Camera. Tra le altre modifiche destinate ad essere inserite nella manovra, con l’eventuale “mini” maxi-emendamento o anche attraverso singoli correttivi da mettere al voto, ci sono quelle sul tema lavoro, un pacchetto PA e gli emendamenti dei singoli ministeri sopravvissuti alla scrematura dei giorni scorsi. La revisione della sugar tax e il rafforzamento del pacchetto “Industria 4.0” dovrebbero arrivare nel corso del passaggio alla Camera, per il quale però i tempi sembrano sempre più restringersi. Nella migliore delle ipotesi il testo arriverà a Montecitorio l’11 dicembre, nella peggiore il 13 o il 14.

Resteranno quindi a disposizione dei deputati meno di due settimane per chiudere l’iter alla Camera prima di Natale, a meno di non arrivare al 26-27 dicembre. Con conseguente corsa contro il tempo al Senato, dove il testo dovrà tornare per l’approvazione definitiva, che dovrà essere concessa prima della fine dell’anno per evitare lo spettro dell’esercizio provvisorio.

Già oggi, dunque, la commissione Bilancio di Palazzo Madama dovrà provare ad accelerare. A contribuire al rallentamento del cammino della manovra è stata anche la complessa partita che si è parallelamente giocata alla Camera sul Dl fiscale, sulla quale sono stati costretti a concentrare i loro sforzi i tecnici del Mef. Ma anche le fibrillazioni nella maggioranza hanno avuto il loro peso nel tenere in stand by il Ddl di bilancio per il quale sembra ora davvero arrivata l’ora del count down finale per il primo “sì”.


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