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Referto della Corte dei conti in materia di informatica pubblica
Digitalizzazione PA: Italia terzultima in Europa. Lo studio delle Sezioni riunite segnala l'eccessivo ritardo del Paese. ANCI: "Ora più azioni di sostegno verso i Comuni, soprattutto piccoli"

La Corte dei conti (Sezioni riunite in sede di controllo) ha presentato presso la Camera dei deputati il “Referto in materia di informatica pubblica”. Referto che vede una Pubblica Amministrazione italiana in “ritardo eccessivo” sul fronte della digitalizzazione e dell’Ict. L’informatizzazione, afferma il presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, non è più una scelta, ma fa parte delle nostre vite sia professionali che private, che lo vogliamo o no ed è da questo che dobbiamo partire”. Il presidente sottolinea come per “l’amministrazione pubblica italiana e il sistema paese in senso più ampio, sta soffrendo un ritardo ancora eccessivo per la lentezza di adattamento alla velocità di questo cambiamento, sia rispetto all’utilizzo adeguato delle tecnologie, sia, soprattutto, rispetto alla trasformazione digitale dei processi”.

Digitalizzazione PA: il referto

Queste trasformazioni sono da intendersi “non solo come innovazione tecnologica, ma anche – rileva Buscema – come reale e pervasiva semplificazione, agevolazione e accelerazione dei procedimenti necessari alla gestione ottimale della cosa pubblica e del rapporto del cittadino con essa, appoggiandone certamente l’efficienza ed efficacia al supporto che può dare la tecnologia disponibile, ma mirando anche a rivedere sostanzialmente, nel merito, le modalità operative attuali e soprattutto le responsabilità e le competenze necessarie per rivitalizzare profondamente il complesso delle attività dello Stato e degli apparati locali, perché siano effettivamente adeguate allo scenario in evoluzione”.
Secondo l’assessore ai Servizi informativi del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, coordinatore della Commissione speciale Agenda digitale della Conferenza delle Regioni, sarebbe necessaria“una governance digitale non frastagliata che sappia uscire dal palazzo e identificare poche priorità da perseguire su tre asset: competenze-formazione, data economy e servizi online“. È ciò che serve all’Italia “per risalire dalla penombra del 24. posto in cui versa nella classifica innovazione dell’Unione europea” “La resistenza al digitale nella Pubblica Amministrazione – prosegue Callari – non si supera con l’imposizione quanto, piuttosto, imparando dal mercato a essere seduttivi e persuasivi e interpretando il proprio ruolo non in maniera difensiva e autoreferenziale, bensì come infrastruttura di servizio”.
In sintesi, le analisi svolte in materia negli ultimi anni dalla Corte dei conti delineano “un quadro non confortante del livello di innovazione nella Pubblica Amministrazione italiana”. L’Italia è tra i Paesi più in ritardo rispetto alla costruzione di un e-Government consolidato (bassi livelli sia di digitalizzazione sia di penetrazione). Non solo: il miglioramento della disponibilità dei servizi pubblici deve fare i conti con lo scarso utilizzo degli stessi da parte della popolazione.

Il punto di vista dei Comuni

“L’Associazione dei Comuni accoglie favorevolmente l’iniziativa della Corte dei conti di avviare una indagine in materia di informatica pubblica e condivide l’obiettivo dichiarato di favorire la costruzione di servizi semplici e inclusivi per i cittadini, l’aumento della trasparenza, l’utilizzo dei dati per decisioni informate nonché il contrasto ai fenomeni corruttivi. Tuttavia occorrono azioni di accompagnamento delle amministrazioni, soprattutto verso i piccoli Comuni, all’uso del sistema pagoPA e, segnatamente, è auspicabile l’offerta centralizzata di un servizio d’intermediazione di base che, come accaduto nell’ambito del progetto SIOPE+, sostenga l’adesione degli enti più piccoli e tecnologicamente meno indipendenti”. Queste le dichiarazioni del vicepresidente vicario dell’ANCI, Roberto Pella, intervenuto alla Camera alla presentazione del Referto.
“I servizi online della Pubblica Amministrazione, nonostante un buon trend di risposta dai Comuni – ha spiegato Pella – faticano a decollare, per qualità e quantità. Lo sanno i cittadini e lo hanno ricordato recentemente gli interventi della ministra dell’Innovazione e del commissario straordinario per la trasformazione digitale con le loro esortazioni, trasmesse a tutti i Comuni, ad accelerare su pagoPA e sull’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente”.
“In questo contesto – ha continuato Pella – lo spirito è quello di utilizzare ogni spazio per orientare l’azione del comparto al raggiungimento dell’obiettivo mettendo a disposizione le best practice, valorizzare le conoscenze dirette sullo stato dell’informatica nei Comuni, nonché le esperienze maturate dal territorio in modo da sostenere l’azione di ricognizione della Corte dei conti e gli esiti che da questa promaneranno”.

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