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Manovra 2020, tra gli emendamenti premi di produttività detassati anche per i dipendenti pubblici
Al Senato si sono materializzati i primi correttivi governativi al Ddl di Bilancio

di MARCO MOBILI e MARCO ROGARI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

L’opposizione è in pressing sul decreto e non solo. Di fronte all’attacco di Matteo Salvini su uno stop all’esenzione Imu per i terremotati dell’Emilia Romagna, è arrivata immediata via Twitter la replica del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta: «Salvini e la Lega continuano a speculare sulla pelle dei cittadini. Il Pd e il governo stanno approvando, nel decreto Sisma, una proroga di sospensione del pagamento dell’Imu per le popolazioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna colpite dal terremoto 2012». Anche sui pignoramenti la polemica resta alta. «Come hanno chiarito sia il governo che l’Anci, non c’è nessuna introduzione di pignoramento. Si tratta di una colossale fake news di Salvini», afferma Luigi Marattin (Iv). Che aggiunge: no a norme contro i cittadini. A risentire delle frizioni continue all’interno della maggioranza è anche il decreto fiscale dove l’esame ieri è proseguito per tutta la giornata con una lunga pausa pomeridiana in attesa dei primi correttivi “veri” riformulti da approvare. Rinviato a lunedì il voto sulle modifiche alla stretta su appalti e subappalti, ieri sera la Commissione ha approvato l’emendamento che riduce la sanzione di 1.000 euro per ogni delega non inviata sulle indebite compensazioni. Con un ritocco che ha riformulato i correttivi di Trano (M5s), Pagano (Pd) e Ungaro (Iv), fino a 5mila euro di crediti utilizzati in compensazione e ritenuti non spettanti o inesistenti dalle Entrate si applicherà una sanzione proporzionale del 5% mentre oltre i 5mila euro la sanzione resterà fissa a 250 euro. Prima della chiusura dei lavori, che riprenderanno lunedì prossimo, è stato riformulato anche un emendamento dell’opposizione di Sestino Giacomoni (Fi) con cui si rilanciano i piani individuali di risparmio.

Dal prossimo 1° gennaio, spiega Giacomoni, si dirà addio ai «Pir 2.0» che con i loro paletti e vincoli, hanno fatto crollare la raccolta nel 2019 (meno 350 milioni nel primo semestre 2019 e una potenziale frenata fino a 700 milioni a fine anno). Con il correttivo, dunque, si prevede che un 5% di quel 30% destinato agli investimenti in economia reale dovrà essere obbligatoriamente indirizzato verso le piccole e piccolissime imprese diverse da quelle inserite nell’indice Ftse Mib e Fitse Mid della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati. Stop dunque, conclude Giacomoni, agli investimenti in venture capital. Sul fronte caldo della cronaca sui pignoramenti va seganalto il tentativo del Pd che, con un emendamento al decreto fiscale di Claudio Mancini, vorrebbe introdurre l’obbligo per le banche di concedere una tantum la rinegoziazione dei mutui per quei clienti che a acusa della crisi hanno la casa all’asta.

Intanto ieri al Senato si sono materializzati i primi correttivi governativi al Ddl di Bilancio. A partire dal capitolo pubblico impiego. Con due emendamenti del ministero della PA che prevedono di detassare i premi di risultati anche per i dipendenti pubblici con un’aliquota agevolata al 10% per un massimo di mille euro annui per redditi non superiori ad 80 mila euro e la concessione di un anno di tempo in più per la stabilizzazione dei precari.Con un altro ritocco governativo, presentato dal ministro dell’Innovazione, si punta a garantire entro il 2022 a ogni cittadino la sua identità digitale sbloccando lo “Spid”. Dal ministro Paola Pisano arriva un altro emendamento che prevede la nascita di una piattaforma per le notifiche digitali della Pa, su cui ricevere atti amministrativi come le multe e le comunicazioni dell’agenzia delle Entrate, escluse per il momento quelle relative ad atti giudiziari.

Sempre a palazzo Madama è scattata la prima scrematura degli emendamenti al Ddl di Bilancio. Come anticipato dal Sole 24 Ore si è scesi da 4.550 a 700 ritocchi “segnalati”, suddivisi in parti uguali tra maggioranza e opposizione. Pd e M5S spingono per prorogare al 2020 la cedolare secca sui negozi commerciali. Tra i 90 correttivi prioritari del Pd (il 10% rispetto ai 900 presentati in origine) c’è anche un mini-pacchetto previdenziale. Che prevede: una nuova salvaguardia per 9mila esodati, un allargamento della platea dell’Ape sociale per i disoccupati di lungo corso e il ripristino dell’aliquota originaria di finanziamento dei patronati. Confermata la richiesta di alleggerire plastic e sugar tax e la stretta sulle auto aziendali. I Dem propongono anche sgravi delle 100% per le Pmi che assumono apprendisti nel 2020 e chiedono un Fondo per la rigenerazione urbana, con 75 milioni dal 2020 fino al 2034. Il M5S inserisce nel suo pacchetto di circa 200 ritocchi strategici il rafforzamento della dote (290 milioni in più nel triennio di cui 60 nel 2020) per la riconversione e la riqualificazione produttiva delle aree interessate da crisi industriali. Altri 400 milioni, con un emendamento ad hoc, verrebbero destinati alla messa in sicurezza delle scuole in aree a rischio sismico 1 e 2. Pressing dei Cinque stelle anche per un bonus giornali agli studenti delle scuole medie e superiori. Italia Viva ha ridotto a circa una quarantina gli emendamenti “segnalati”, Nel pacchetto l’abolizione totale delle micro tasse (plastic, sugar e auto aziendali), lo stop a quota 100 e l’aumento da 8 a 9 milioni dei fondi annui nel triennio 2020-2022 per la proroga della convenzione di Radio radicale fino alla gara di appalto prevista entro il 30 aprile 2020. L’elenco comprende anche il fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane, il fondo asili nido e scuole dell’infanzia con 100 milioni annui dal 2021 al 2023 e 200 milioni annui dal 2024 al 2034 e la norma che stanzia oltre 80 milioni per assumere 1.000 vigili del fuoco nel biennio 2020-2021.


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