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Via libera alla situazione patrimoniale semplificata per i Piccoli Comuni
Firmato il decreto 11 novembre 2019 sulle modalità di redazione della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019 degli Enti con meno di 5mila abitanti che effettuano il rinvio della contabilità economico-patrimoniale

di PATRIZIA RUFFINI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

È stato firmato il decreto 11 novembre 2019 sulle modalità di redazione della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019 degli enti con meno di 5mila abitanti che effettuano il rinvio della contabilità economico-patrimoniale previsto dall’articolo 232, comma 2, del d.lgs. 267/2000. Questi enti, secondo la nuova formulazione dell’articolo 232 del Dlgs 267/2000 (modificato dal Dl 34/2019), beneficiano della proroga della piena applicazione dei principi della contabilità economico-patrimoniale armonizzata al rendiconto dell’esercizio 2020 e, con riferimento all’esercizio 2019, sono obbligati a effettuare la “ricostruzione” della situazione patrimoniale al 31 dicembre dell’anno con modalità semplificate, individuate con decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il ministero dell’Interno e con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari regionali, da emanare entro il 31 ottobre 2019, anche sulla base delle proposte formulate dalla Commissione Arconet.  L’attuazione di quest’ultima norma è stata completata con il decreto 11 novembre 2019, appena pubblicato sul sito della Commissione, con cui appunto sono definite le modalità per determinare la situazione patrimoniale semplificata al 31 dicembre 2019.

La portata della semplificazione
Gli enti che, con espressa deliberazione di consiglio, prorogano la contabilità economico-patrimoniale all’esercizio 2020, devono ricostruire la situazione patrimoniale alla data del 31 dicembre 2019. La stessa rappresenterà, automaticamente, lo stato patrimoniale di partenza nel primo anno di adozione delle regole economico-patrimoniali armonizzate (esercizio 2020). Non occorrerà, invece, redigere il conto economico 2019. Gli enti potranno utilizzare un file denominato «Situazione patrimoniale 2019», già disponibile nel sito della Commissione, che consente di aggregare, in automatico, le voci del piano patrimoniale e di raccordarle alle voci dello stato patrimoniale 2019. Il file excel si articola in otto fogli di lavoro: inventario riclassificato, residui attivi e accertamenti pluriennali, residui passivi e impegni pluriennali, Fondo crediti di dubbia esigibilità, accantonamenti nel risultato di amministrazione, disponibilità liquide, dati extracontabili e patrimonio netto.

Nel primo vanno inserire le informazioni risultanti dall’inventario aggiornato alla data del 31 dicembre 2019, riclassificato secondo la codifica del modulo patrimoniale del piano dei conti integrato. Nei fogli dedicati ai crediti e ai debiti al 31/12/2019 sono da riportare i dati risultanti dall’elenco dei residui attivi e passivi, degli accertamenti e impegni pluriennali e dei crediti stralciati al 31/12/2019, classificati secondo la codifica del modulo finanziario del piano dei conti integrato. Per il fondo svalutazione crediti occorre indicare i valori risultanti dall’allegato al rendiconto 2019 concernente il Fondo crediti di dubbia esigibilità, mentre per il fondo per rischi e oneri e per il Tfr sono da riportare le informazioni relative alle quote accantonate del risultato di amministrazione, risultanti dall’allegato al rendiconto 2019. Una volta aggiunti i valori, il foglio elettronico elaborerà il modulo patrimoniale del piano dei conti integrato a fine anno e la Situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019, da approvare con il rendiconto dell’esercizio 2019. Importanza dell’inventario Va sottolineato che l’elaborazione della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019 richiede l’aggiornamento dell’inventario. Pertanto, afferma il decreto, gli enti che nel 2019 hanno rinviato la contabilità economico patrimoniale sono tenuti ad avviare tempestivamente – già nel corso del 2019 – l’attività di aggiornamento del proprio inventario. Il decreto 11 novembre 2019 è ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.


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