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Funzione pubblica: "Presto le Linee guida per coinvolgere i cittadini nella valutazione dei servizi della PA"
Formazione dipendenti pubblici, smart city e rivoluzione digitale: le nuove dichiarazioni del Ministero della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone

Si è svolta questa settimana una riunione operativa al Dipartimento per la Funzione Pubblica del ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone con l’Ufficio per la valutazione delle performance e la Commissione tecnica, per un esame preliminare delle Linee guida per coinvolgere cittadini e portatori di interessi nella valutazione dei servizi della PA. “A breve – ha dichiarato il ministro – tutti noi potremo dare un voto all’esperienza avuta in un ufficio pubblico e soprattutto fornire segnalazioni o suggerimenti puntuali per migliorarlo”.

Comuni: le sfide (digitali) del futuro

“Al contempo – ha proseguito il ministro – stiamo lavorando anche nell’ottica di una riforma più organica dei processi di valutazione interni alla Pubblica Amministrazione, attraverso un nuovo modello di definizione degli obiettivi e nuovi metodi per la misurazione dei risultati raggiunti, così da realizzare un sistema valutativo finalmente indipendente ed efficace. Solamente agendo in modo concreto e risoluto su questo terreno potremo finalmente iniziare a premiare i migliori e a valorizzare le eccellenze della macchina dello Stato”, ha concluso il titolare del dicastero della Funzione pubblica.
Successivamente nel corso del workshop di ANCI Lazio il ministro Dadone ha parlato del ruolo fondamentale della PA nel processo di trasformazione delle nostre città in smart city. “I Comuni non devono solo occuparsi delle emergenze quotidiane ma hanno la responsabilità di affrontare il grande cambiamento che viviamo, a partire dalla rivoluzione digitale. Affrontiamo ora una fase bella ed importante di trasformazione del settore pubblico: bisogna partire dal basso e farci dire dagli utenti finali dove andare ad incidere per migliorare la PA” ha proseguito il ministro. Un momento di confronto sulle azioni di sviluppo e ripensamento urbano improntate sul modello della smart city, per rifletter su come questa trasformazione assuma sempre maggiore rilevanza nell’agenda dei Comuni Italiani.
Il ministro ha colto lo spunto dell’incontro per ribadire la filosofia di dialogo cui intende improntare la sua azione di governo. “Ho aperto da subito il mio ministero ad una grande fase di ascolto confrontandomi sia con i Comuni che le diverse associazioni, così da avere il quadro completo della situazione”, ha ricordato. “Lanceremo nelle prossime settimane una piattaforma per chiedere, non solo a chi lavora nella PA, ma agli utenti stessi che devono essere tornare protagonisti, di comunicarci le priorità su cui andare ad incidere. Non servono grandi riforme della PA ma piccoli interventi di cesellatura per dare concreta attuazione a molti aspetti della normativa finora non applicati”.

Formazione dipendenti pubblici

Il ministro Dadone ha anche ribadito l’importanza della formazione e della centralità dei dipendenti pubblici, “da mettere al centro del progetto”. Per questo “è necessario ripartire da chi lavora all’interno delle pubbliche amministrazioni non tanto garantendo cicli formativi che siano semplicemente un obbligo, ma dando una formazione più adeguata alle esigenze dei tempi e in grado di incidere concretamente sui servizi”.
Il titolare della Funzione pubblica ha sottolineato l’importanza di sbloccare il tetto per gli investimenti della PA in formazione dei dipendenti pubblici, perché, ha detto, “i soldi spesi lì sono sempre soldi spesi bene con un ritorno altissimo”. Si è inoltre accennato al “Syllabus”, il documento del Dipartimento della funzione pubblica sulle competenze digitali di base per la PA e il relativo test che verrà lanciato a breve per consentire a ogni lavoratore pubblico di misurare da remoto la propria preparazione e di colmare successivamente il gap con corsi profilati in modo specifico. “Il futuro – ha concluso il ministro Dadone – ci chiama a sfide decisive che non possiamo non raccogliere. Noi ci siamo”.


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