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Il piano PagoPA spa: pagamenti digitali, progetto IO e notifiche
Nuovo impulso del Governo alla rivoluzione digitale attraverso il varo di un nuovo Piano dei pagamenti e delle notificazioni digitali che coinvolgerà la totalità della PA

di CARMINE FOTINA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Un ministro per l’Innovazione, Paola Pisano, che coordinerà un Dipartimento di Palazzo Chigi con il Team per la trasformazione digitale, e poi Pago Pa, una nuova Spa. Il ministro vigilerà sull’Agenzia per l’Italia digitale per la quale, come annunciato da Pisano alla Camera, è in vista il cambio di direttore generale. Eccola la governance per la digitalizzazione disegnata dal governo Conte II: nella manovra di bilancio entrano i primi tasselli operativi. Pago Pa, la Spa costituita lo scorso 24 luglio, è destinata ad essere un centro strategico per molti dei nuovi progetti a partire dai pagamenti verso gli enti pubblici, il progetto IO per i servizi ai cittadini e la Piattaforma digitale delle notifiche che dovrebbe essere inserita nella legge di bilancio. «La nostra missione sui pagamenti della Pa – dice l’amministratore unico della società, Giuseppe Virgone – sarà del tutto coerente con le misure introdotte nella legge di bilancio per limitare l’uso del contante e favorire la tracciabilità. Partiamo da un dato: oggi abbiamo un costo del contante tra i più importanti d’Europa, 10 miliardi. PagoPa contribuirà ad alzare la quota di transazioni elettroniche, l’industria dei pagamenti digitali ne beneficerà e i costi in prospettiva possono calare».

PagoPa, nella nuova forma societaria, proseguirà nella sua funzione originaria, abilitare i prestatori di servizi di pagamento (Psp, come banche, istituti di credito, altri operatori) che aderiscono ai pagamenti verso la Pubblica amministrazione in modalità standardizzata. I cittadini possono effettuare i pagamenti direttamente sul sito o sull’app degli enti, i Comuni ad esempio, o attraverso i canali di banche e altri Psp. «Lo Stato a sua volta – aggiunge Virgone – controllerà con più efficacia come si muove il gettito e con quale velocità. Le amministrazioni incassano prima. Con internet c’è la propensione dei cittadini a pagare quasi subito, faccio un esempio: in media, con modalità tradizionale la Tari viene pagata 15-30 giorni dopo rispetto a chi la paga online». Il progetto farà un passo in più con la nuova Imu-Tasi che dovrebbe entrare in manovra: sarà possibile pagare l’F24 attraverso PagoPa, che contribuirà anche alla digitalizzazione del calcolo della nuova imposta. La Spa nata a luglio ha ereditato un progetto che, partito nel 2016, ha accumulato molto ritardo. «Le transazioni stanno crescendo notevolmente, a fine 2019 arriveremo a 60 milioni mentre nel 2016 eravamo a 900mila. Parliamo al momento di oltre 10 miliardi di euro di gettito su un totale di circa 500 milioni di transazioni che generano 700 miliardi di euro gestiti dalla Pa . Il problema è semmai nelle adesioni da parte delle amministrazioni . In un universo composto da quasi 23mila Pa (scuole incluse), oggi solo 4.500 lo hanno fatto in modo pieno, cioè consentendo di pagare tutti i servizi o almeno quelli prevalenti. Dobbiamo chiederci perché tutti gli enti pubblici, in maggior parte piccoli, non aderiscono. E trovare un sistema». Pago Pa Spa gestirà anche la Piattaforma digitale delle notifiche, che permetterà di dematerializzare 32 milioni fra cartelle fiscali, multe e altri provvedimenti che ogni anno Stato ed enti locali inviano ai cittadini. L’idea è che nel tempo le notifiche abbiano valore legale e siano disponibili direttamente online, anche su smartphone attraverso la piattaforma IO. Anche quest’ultima sarà gestita dalla nuova Spa: ogni Pa metterà a disposizione dei cittadini servizi personalizzati attraverso un’unica piattaforma in comune. Nel futuro IO dovrà consentire anche la smaterializzazione dei documenti personali: codice fiscale, carta d’dentità, patente direttamente sui nostri telefonini


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