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Transizione al digitale, le regole per rendere accessibili a tutti siti web e applicazioni mobili
Saranno in consultazione fino al 7 settembre, sulla piattaforma documentale della PA «doc.it», le Linee guida dell'AgID sull'accessibilità degli strumenti informatici e dei siti web, comprese le applicazioni mobili

di ALESSANDRO VITIELLO (dal Sole 24 Ore)– In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Saranno in consultazione fino al 7 settembre, sulla piattaforma documentale della PA «doc.it», le Linee guida dell’Agid sull’accessibilità degli strumenti informatici e dei siti web, comprese le applicazioni mobili. Requisiti tecnici e metodologie per le verifiche, monitoraggio e valutazione di conformità, casistica delle possibili limitazioni all’utilizzo di un sito web o di una app a causa dell’«onere sproporzionato» che sarebbe necessario per rimuovere la causa: il gruppo di lavoro coordinato dall’Agenzia ha messo a punto un manuale organico – ma ancora aperto alle osservazioni degli stakeholders – destinato a tutte le pubbliche amministrazioni e agli enti a queste assimilabili. Delineata anche la tempistica per l’applicazione delle linee guida: – dal 23 settembre 2019 ai siti web non pubblicati prima del 23 settembre 2018; – dal 23 settembre 2020 agli altri siti web; – dal 23 giugno 2021 alle applicazioni mobili.

Requisiti principali
Tralasciando l’hardware (i requisiti di accessibilità della strumentazione sono intuitivamente più o meno gli stessi per tutti), il contenuto dei siti web e delle applicazioni mobili deve possedere alcuni requisiti (si veda l’elenco correlato) per poter essere considerato conforme agli standard internazionali, in particolare definiti dalla direttiva UNI EN 301549:2018. Informazioni e comandi dei siti web e delle app necessari per l’esecuzione dell’attività devono essere sempre disponibili, percettibili e facili da usare. Ciò per consentire agli utenti una scelta immediata dell’azione adeguata per raggiungere l’obiettivo scelto. Importantissima la salvaguardia della salute, innanzituttto perché «l’ambiente» deve assicurare il benessere psicofisico degli utenti, così come la cybersicurezza, perché gli utenti devono poter contare su transazioni e dati affidabili, gestiti con adeguati livelli di protezione. La coerenza di simboli, messaggi e azioni fa da giusto corollario all’immancabile requisito della trasparenza, perché «l’ambiente deve comunicare all’utente lo stato, gli effetti delle azioni compiute e le informazioni necessarie per la corretta valutazione della dinamica dell’ambiente stesso». L’ambiente dev’essere poi di facile apprendimento e ben reperibili devono essere strumenti come guide in linea e altra documentazione relativa al funzionamento. Gradevolezza e flessibilità sono caratteristiche idonee a favorire e mantenere l’interesse di cittadini e altri utenti.

Monitoraggio
Complesso e interessante la discussione sul modello di monitoraggio, che è semplificato ed effettuabile con verifiche automatizzate quando riguarda la  conformità alle regole di percepibilità, utilizzabilità, comprensibilità e solidità prevste dall’articolo 4 della direttiva UE 2016/2102. L’obiettivo è rispondere velocemente alle esigenze dei cittadini con limitazioni alla vista, all’udito e alla capacità di parlare, cognitive. Monitoraggio approfondito, invece, per verificare che un sito web o un’applicazione mobile soddisfi norme e specifiche tecniche: analizza tutte le fasi dei processi nel campione individuato, effettuando le operazioni fondamentali previste per il completamento del processo. Il metodo di monitoraggio approfondito «valuta l’interazione con i form, i controlli dell’interfaccia e le finestre di dialogo, le conferme per l’immissione di dati, i messaggi di errore e ove possibile altri feedback risultanti dall’interazione degli utenti, nonché il comportamento del sito web quando vengono applicate impostazioni o preferenze diverse». Test di usabilità quali l’osservazione e l’analisi della percezione da parte di utenti con disabilità possono essere inclusi. Nel monitoraggio approfondito sono controllati, se esistenti, la home page e le pagine: di accesso, dei contatti, della guida e quelle contenenti le informazioni legali. Poi almeno una pagina pertinente per ciascuna tipologia di servizio offerto dal sito web o dall’applicazione mobile e per qualsiasi altro utilizzo principale previsto, compresa la funzionalità di ricerca. Ancora le pagine contenenti la dichiarazione di accessibilità e quelle con il meccanismo di feedback, come anche pagine con almeno un documento pertinente scaricabile, dove applicabile, per ciascun tipo di servizio offerto dal sito web o dall’applicazione mobile e per qualsiasi altro utilizzo principale previsto. Anche in questo l’Agid avrà l’ultima parola, potendo monitorare qualsiasi altra pagina considerata pertinente. La relazione Entro il 23 dicembre 2021, l’Agid presenterà una relazione alla Commissione europea, mentre le successive saranno presentate ogni tre anni, come stabilito all’articolo 8, paragrafo 4, della direttiva UE 2016/2102. Le relazioni saranno pubblicate in un formato accessibile.


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