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Sbloccacantieri: Comuni soddisfatti, ma ci sono margini di miglioramento
Le ultime modifiche all'atteso decreto vanno incontro alle esigenze espresse dall’ANCI, ma il sistema presenta ancora delle falle

Grande apprezzamento hanno riscosso presso ANCI le correzioni introdotte nel decreto legge Sbloccacantieri a seguito dell’audizione presso la Commissione Lavori pubblici del Senato sulla conversione in legge. Le modifiche, che hanno recepito molte proposte dell’Associazione, consentono di accelerare gli investimenti comunali e di introdurre importanti semplificazioni, in particolare per i piccoli Comuni. Tra le misure che più hanno soddisfatto l’ANCI spiccano il ritorno al Regolamento Unico per la disciplina della fase di esecuzione degli acquisti di lavori, beni e servizi; e la possibilità di scelta delle modalità di acquisto di lavori, beni e servizi oltre le soglie già previste, per i Comuni non capoluogo con una deroga all’obbligo di aggregazione prima previsto. Così come l’abrogazione dei termini ristretti per gli adempimenti di pubblicità legale che per i piccoli Comuni erano un pesante onere amministrativo.

Ottimi risultati, ma la strada è lunga

Ma per l’ANCI, accanto a questi risultati, restano questioni da definire meglio nell’iter parlamentare del decreto. Ad iniziare dalla riscrittura di alcune norme che, rendendo obbligatoria la procedura ordinaria di gara per tutti gli appalti di lavori da 200.000 euro fino alla soglia comunitaria, fanno venire meno la procedura negoziata che permetteva un notevole risparmio di risorse e tempo. “Chiediamo il ripristino di questa procedura che riguarda gli appalti tra 200 mila e 1 milione di euro, quanto meno per i settori urgenti come l’edilizia scolastica”, ha spiegato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. Che ha ricordato come “il 70% degli appalti, specie manutenzioni, interessa i piccoli Comuni, che sarebbero così molto penalizzati in contraddizione con la semplificazione delle procedure cui mira il decreto”. Per il sindaco umbro comunque: “Il primo vero sbloccacantiere da attuare è quello della ricostruzione”. Ancora l’Associazione pur apprezzando l’apertura sull’allungamento dei termini della fase transitoria per poter ricorrere al cd appalto integrato, auspica una modifica che consenta il suo utilizzo “a regime” e non solo in deroga e per un periodo transitorio. La delegazione associativa ha presentato anche un pacchetto di norme per la modifica del codice appalti in materia di somme urgenze e interventi di protezione civile, concordato con il Dipartimento governativo.

Le criticità ancora in piedi

Durante l’audizione l’ANCI ha evidenziato ulteriori norme la cui approvazione urgente avrebbe un’importante ricaduta sul sostegno degli investimenti locali. Innanzitutto, il rinvio di un anno dell’obbligo di tenere la contabilità economico patrimoniale da parte dei Comuni fino a 5mila abitanti. Al quale si affianca la proroga dal 15 maggio al 15 luglio 2019 del termine cui vanno devono essere avviati i lavori di adeguamento antincendio degli edifici scolastici. Analogo obiettivo di semplificazione sostiene la proposta di rimandare al 2021 le penalizzazioni previste dalla legge di bilancio 2019 a carico degli enti con persistenti ritardi nei pagamenti dei debiti commerciali.
Infine, il corposo capitolo dedicato agli eventi sismici del Centro Italia e in area etnea. Su questo aspetto l’ANCI ha proposto interventi correttivi finalizzati, in generale, a superare le criticità esistenti e facilitare il processo di ricostruzione. “Per i Comuni siciliani è fondamentale il potenziamento degli apparati tecnico amministrativi, necessario per accelerare la ricostruzione e supportare uffici inadeguati a gestire la mole di lavoro che si accumulerà negli anni”, ha sottolineato il sindaco di Zafferana Etnea Salvo Russo. Gli ha fatto eco il suo collega di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci: “Una volta che abbiamo formato il personale non possiamo mandarlo via per le nuove regole che fissano un tetto alle proroghe dei contratti. Ma per le nostre zone servono anche norme che semplifichino gli interventi in deroga ai piani regolatori”. Nello specifico gli interventi richiesti mirano a rendere gli uffici di ricostruzione più operativi; ad agevolare le assunzioni di personale a tempo determinato, potenziando il personale dei Comuni che svolge attività istruttoria. Inoltre, vengono richieste deroghe speciali sulle anticipazioni di Cassa da parte dei Commissari ai Comuni per l’erogazione degli stipendi al personale e sulle anticipazioni di tesoreria. Per venire incontro alle esigenze delle aree colpite si chiede anche la sospensione del pagamento delle rate in scadenza dei mutui contratti dai Comuni del cratere, oltre che con CdP anche con ICS, indipendentemente dal soggetto con cui questo è stato assunto. Così come la riclassificazione temporanea delle sedi di segreteria dei Comuni colpiti dagli eventi sismici, vista la difficoltà riscontrata nel trovare segretari comunali disponibili a mettersi a servizio delle amministrazioni interessate.

Sono tuttavia ampie le critiche che si sono abbattute sul Decreto Sbloccacantieri nel corso delle audizioni alle commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato. Una rassegna delle più importanti audizioni sarà presente nella Gazzetta degli Enti Locali di domani.

>> CONSULTA IL DOCUMENTO ANCI SULL’AUDIZIONE IN SENATO.


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