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PA, professionisti protagonisti
Il dialogo con la pubblica amministrazione deve passare necessariamente dai professionisti

Di SIMONA D’ALESSIO (da Italia Oggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Professionisti (iscritti agli Ordini e non) invitati a sbrogliare, insieme al governo, la matassa delle criticità che attanagliano i loro rapporti con la Pubblica amministrazione, perché sono «tutti i giorni in trincea». È la direzione che ha stabilito di imboccare il sottosegretario alla p.a. Mattia Fantinati, dando vita al dialogo con rappresentanti di diverse categorie di lavoratori autonomi all’insegna della «partecipazione», i cui principi, mette in luce in un colloquio con ItaliaOggi, «sono stati sanciti nel nostro ordinamento dalla riforma del procedimento amministrativo, prevista dalla legge 241 del 1990»; erano anni, quelli, nei quali «si parlava molto di programmazione negoziata, valori troppe volte rimasti sulla carta», adesso, però, poiché l’esecutivo «fa della democrazia diretta e della partecipazione la sua ragione d’essere», in vista dell’incontro di domani, al dicastero di Corso Vittorio Emanuele II, con i vertici del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, l’esponente del M5s tiene a sottolineare come sia «necessario tenere aperto un canale di confronto costante», così come è fondamentale, dice, che siano gli stessi professionisti, che «le conoscono bene», a indicare quali «dinamiche della Pubblica amministrazione debbano esser regolate».

Al tavolo di Fantinati si sono già sedute delegazioni di vari Ordini, «ad iniziare da quello degli ingegneri, cui appartengo»; come accennato, tuttavia, al ministero si punta ad accogliere pure coloro che sono riuniti in associazioni (le cosiddette «professioni senza albo», disciplinate dalla legge 4/2013). Alla domanda su come intenderà procedere, dopo le convocazioni, il sottosegretario dichiara che si comprenderà come agire «a seconda delle proposte che riceveremo e dell’ambito dove esse troveranno applicazione», ma qualche segnalazione «è già entrata nel disegno di legge sulle semplificazioni fi scali e nel provvedimento Sblocca cantieri», in linea con il principio che ogni azione sia pensata «anche in relazione all’impatto che avrà sul mondo delle professioni».

Parallelamente, il tavolo impostato dal sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone sta trattando il tema della modifica delle norme sull’equo compenso per le prestazioni (introdotto con la legge 172/2017 e corretto, a stretto giro, con la 205/2017), per renderle maggiormente incisive (e, soprattutto, per far sì che i committenti «forti», Pubblica amministrazione inclusa, le applichino). E di una possibile estensione della disciplina pure ai praticanti di studio.


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