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Piccoli Comuni, per la contabilità economica rinvio solo con legge
La risposta della Ragioneria generale dello Stato

di PATRIZIA RUFFINI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

La contabilità economico patrimoniale non può essere soppressa. La Ragioneria Generale dello Stato, con una nota indirizzata all’ANCI, entra nel dibattito acceso in questi giorni nei 5.700 comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. La richiesta dei sindaci L’associazione dei Comuni, con nota dell’8 febbraio, aveva infatti chiesto di istituire un tavolo di confronto che riveda gli obiettivi e le modalità della contabilità economico-patrimoniale, per definire un sistema contabile più efficiente in termini di rapporto tra gli obiettivi conoscitivi e le risorse impiegate nei piccoli comuni. Il tema della semplificazione degli adempimenti della contabilità economico-patrimoniale in questi enti è stato preso in esame dalla Commissione Arconet (a cui partecipano anche rappresentati Anci), nella riunione del 20 marzo.

Proroga con legge
Ma l’adozione del sistema contabile economico-patrimoniale negli enti locali con funzioni conoscitive, ribatte la Ragioneria, rappresenta una sperimentazione generalizzata, di preparazione al processo di armonizzazione contabile europeo, che attribuisce a questo sistema un ruolo fondamentale per la rendicontazione della gestione. Il percorso tracciato da Eurostat prevede la scelta della contabilità su base “accrual”, dal 2020, e l’adozione degli Epsasdal 2025. In ogni caso, prosegue il Ragioniere Generale dello Stato, la direttiva 2011/85/UE impone già che la contabilità economico patrimoniale diventi il sistema contabile fondamentale delle amministrazioni pubbliche europee, per cui non può essere soppressa. Gli unici approfondimenti possono riguardare le modalità di adozione (sistema unico di contabilità economico patrimoniale o insieme alla contabilità finanziaria) e la possibilità di prevedere, in ambito europeo, sistemi contabili semplificati per le amministrazioni pubbliche di piccole dimensioni. Un gruppo di lavoro interno alla Commissione avrà quindi il compito di verificare le modalità di attuazione della contabilità economico-patrimoniale da parte degli enti locali, nella scelta fra il sistema contabile integrato previsto dal Dlgs 118/2011 e l’attuazione della sola contabilità economico- patrimoniale.

I problemi del calendario
In attesa dei risultati degli approfondimenti, la commissione Arconet ritiene possibile un intervento legislativo per rinviare al 2020 l’adozione della contabilità economico- patrimoniale dei Comuni fino a 5 mila abitanti. L’eventuale rinvio non può però fare a meno di disciplinare modalità alternative di predisposizione, da parte di questi enti, dello stato patrimoniale al 31 dicembre 2018. Perché non è possibile rinunciare alla rappresentazione del patrimonio per cittadini e organi di controllo interni ed esterni.
L’associazione dei Comuni lamenta però la tardività della risposta della Ragioneria generale dello Stato alla richiesta di intervento urgente per rinviare o rendere facoltativa la contabilità economico patrimoniale per i comuni sino a 5 mila abitanti, presentata quasi quasi due mesi prima. Resta dunque ancora incerta la soluzione, che è invece urgentissima. Tutti i comuni, in base alle norme in vigore, sono infatti obbligati ad approvare il rendiconto 2018 entro il 30 aprile e a corredarlo dei documenti economico-patrimoniali, pena la nullità del consuntivo.


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