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Sogei, polo strategico per la PA digitale - Intervista all'Ad Quacivi
Quacivi: "Il giorno in cui tutti i Comuni saranno subentrati il Paese avrà finalmente la banca dati unica anagrafica"

di GIANNI DRAGONI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

«Abbiamo focalizzato la strategia dell’azienda su programmi con un unico obiettivo, quello di rendere semplici, veloci e digitali i servizi dei nostri clienti e della pubblica amministrazione garantendo sicurezza e affidabilità». Andrea Quacivi dal 3 agosto 2017 è ad di Sogei, la società d’informatica partner tecnologico del MEF che gestisce servizi digitali strategici per la pubblica amministrazione. In quest’intervista Quacivi spiega il Piano industriale 2019-2021 di Sogei, il bilancio 2018 approvato ieri dal CDA, le strategie per accelerare la via dell’Italia al digitale.

Come sono i conti 2018?
Il fatturato si è attestato a 527,8 milioni, meno dei 533,2 milioni del 2017, per la razionalizzazione della spesa pubblica. L’utile netto è salito da 20,1 a 27,8 milioni e sarà interamente riversato al nostro azionista, il MEF. Dal 2008 al 2017 Sogei ha riversato al MEF 268 milioni di utili. L’anno scorso abbiamo assunto 114 persone e quest’anno ne sono previste 53. Abbiamo 2.186 dipendenti.

Qual è il posizionamento di Sogei?
Sogei è la piattaforma digitale dell’amministrazione economico-finanziaria che offre competenze e asset, all’interno di un’infrastruttura strategica altamente affidabile. Una risorsa unica per il Paese, per efficienza, solidità e sicurezza, capace di tradurre le esigenze di innovazione dei propri clienti in benefici per cittadini, imprese e istituzioni. Con le società in house regionali, rappresentate dall’Assinter, abbiamo iniziato un confronto costruttivo per far capire come lavora la nuova Sogei. Parliamo di «partnership experience», con l’«ossessione del cliente».

Semplificare la vita dei cittadini è un obiettivo sfidante.
Il nostro motto è «innovarsi per innovare». La prima direttrice è mettere le persone al centro, sono il vero asset della società; la seconda è la «customer experience», per avvicinarci al desiderio di innovazione dei clienti, uno dei risultati migliori penso sia la fatturazione elettronica; infine c’è la «citizen experience», dobbiamo essere dei facilitatori per realizzare servizi digitali semplici per cittadini e imprese.

L’Italia però è agli ultimi posti nella Ue nel digitale.
Secondo l’eGovernement Benchmark Report 2018 della Commissione europea, l’Italia è all’ultimo posto tra i paesi Ue nell’utilizzo dei servizi digitali, il 22% contro una media Ue del 53 per cento. Dobbiamo recuperare questo gap, per recuperare il Pil digitale sommerso.

Il piano triennale per l’informatica dell’Agid parla di Poli Strategici Nazionali (Psn). Cosa comporta per Sogei?
Sogei è Polo strategico nazionale per legge. Il Decreto legislativo 179/2016 assegna a Sogei la creazione di uno dei Psn descritti nel piano triennale appartenenti al Cloud della Pa. L’identificazione dei Psn favorirà l’ottimizzazione della spesa Ict anche tramite la razionalizzazione delle infrastrutture fisiche della Pa. Infatti, sono troppi i 12mila data center presenti in Italia.

Com’è andata la fatturazione elettronica?
È un progetto strategico per il paese sviluppato con una splendida collaborazione con l’Agenzia delle entrate. Il sistema non ha avuto momenti di criticità. Il beneficio sarà molto importante. Finora oltre 2 milioni e 800 mila soggetti hanno emesso fattura, ci sono stati oltre 403 milioni di fatture con scarti inferiori al 3,84 per cento.

L’Anagrafe nazionale della popolazione a che punto è?
Finora hanno aderito all’Anpr 1.868 Comuni con 21,3 milioni di cittadini.

Le grandi città ci sono?
Milano e Torino sì. Bologna, Firenze, Palermo e pure Genova.

Roma?
No.

Cosa significa essere nell’Anpr?              
Un cambio di residenza si fa in tre minuti. Il giorno in cui tutti i comuni saranno subentrati il Paese avrà finalmente la banca dati unica anagrafica che costituirà la piattaforma abilitante da cui tutte le amministrazioni potranno erogare servizi ai cittadini. Si potrebbero proporre ulteriori servizi quali, ad esempio, la revisione dello stato civile.

Quali sono le proiezioni economiche del vostro piano?
È basato su una crescita a perimetro costante. Prevediamo un aumento dei volumi di produzione per la realizzazione di nuovi servizi. C’è un aumento degli investimenti. Abbiamo anticipato 24 milioni al 2018. Prevediamo di investire quasi 128 milioni nei tre anni, di cui 40 milioni quest’anno.


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