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Lo “Sbloccacantieri” visto dagli Enti Locali
Una panoramica di tutti i punti e le criticità emersi al ‘Tavolo’ del 15 marzo

L’imminente decreto “sbloccacantieri” è stato al centro della riunione tenutasi lo scorso venerdì a Palazzo Chigi tra Governo ed Enti Locali. Secondo il Presidente dell’UPI Michele de Pascale i temi centrali sono chiari: “Il primo è quello delle risorse, ossia stanziare maggiori risorse per opere che possono essere messe a cantiere in pochi mesi. Il secondo è la semplificazione delle norme, a partire dalla tempistica che passa dallo stanziamento delle risorse all’apertura dei cantieri. L’ultima è la necessità urgente che abbiamo di personale tecnico specializzato, che chiediamo di potere assumere direttamente e al di fuori da ogni vincolo”.
“Abbiamo grandi aspettative, ma abbiamo anche grande urgenza”, ha continuato De Pascale. Su alcuni interventi, come “le scuole superiori e le strade, servono milioni di euro immediatamente stanziati”. Al termine della relazione, il Presidente dell’UPI ha poi consegnato al Governo il seguente documento (Nota Tavolo Sblocca Cantieri 15 marzo 2019), con il dettaglio delle Opere che le Province possono aprire già nel 2019.

Bonaccini: necessari avvii rapidi e assunzioni immediate

Nella stessa direzione confluiscono le istanze promosse dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini. “Abbiamo sottoposto al Governo – ha spiegato Bonaccini – anzitutto tre questioni fondamentali. La prima riguarda una serie di modifiche al Codice dei contratti pubblici che da tempo stiamo chiedendo per un’accelerazione degli interventi, sia per quelli urgenti di protezione civile, sia per la realizzazione ordinaria delle opere. La seconda è che sulla scorta del modello del decreto per Genova, siano previste deroghe per le assunzioni nelle strutture regionali dedicate alla realizzazione degli interventi per accelerare l’utilizzo di tutte le risorse previste. Abbiamo poi sottolineato, come terza questione, l’esigenza di dare attuazione all’Accordo del 1° dicembre 2018 in materia sanitaria che prevede un programma pluriennale di investimenti per le ristrutturazioni edilizie e l’ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie di 28 miliardi di euro per il periodo 2021–2033. Occorre sbloccare rapidamente la delibera di riparto al CIPE”. E conclude con una nota severa: “Se in questo Paese non ripartono i cantieri e non vengono realizzate le opere infrastrutturali necessarie c’è il rischio che nei mesi la recessione tecnica diventi una recessione di fatto. Uno scenario – ha concluso il Presidente della Conferenza delle Regioni – che il Paese non si può permettere”

Regioni: sulle grandi opere occorre allineamento col Governo

“Ci sarà ancora un lavoro istruttorio molto complesso da fare, quello che abbiamo chiesto è un confronto politico sulle opere da fare nel futuro”. Così il vicepresidente della conferenza delle Regioni e presidente della Liguria, Giovanni Toti dopo il vertice sullo “sbloccacantieri”. “Bisogna confrontarci– osserva– oltre che sulle norme tecniche anche sulla volontà politica di andare avanti sulle grandi opere. Non c’è solo la TAV, ci sono molte opere da concordare” perché, aggiunge, “temo che il disallineamento tra le volontà del governo e molte regioni sia molto significativo“. Nessuna preoccupazione per “Il ruolo futuro di ANAC” che “continuerà ad esserci perché il decreto non depotenzia il ruolo di ANAC per come ci è stato presentato. Semmai ad ANAC – spiega Toti – verranno affidate anche delle valutazioni di pre-contenzioso per evitare l’arrivo di molte cause a TAR e Tribunali”, ma naturalmente “bisognerà vedere tutto questo come sarà scritto”.
Il governo “si è impegnato ad avviare questi incontri Regione per Regione per definire il carattere prioritario e strategico di diverse opere”, dice, a margine dell”incontro, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Della TAV, “non si è parlato, anzi in una battuta il ministro Toninelli ha riconfermato che si tratta di un’“opera sospesa, bloccata”. Comunque “È stato un incontro utile perché, di fronte alla richiesta avanzata dal Piemonte e da altre regioni, il presidente del Consiglio e il ministro Toninelli si sono impegnati ad avviare incontri con le singole regioni per una ricognizione delle opere considerate strategiche, in modo da accelerarne la realizzazione”.
“Ho anche dato la disponibilità al presidente del Consiglio, dopo il suo invito, a incontrarlo lunedì in Piemonte, in occasione del sopralluogo previsto con il ministro Toninelli sul tracciato della Asti–Cuneo“, aggiunge Chiamparino.

>> Consulta le schede di supporto al Decreto “sbloccacantieri”


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