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Città e Regioni firmano la Carta di Bucarest: per un’Europa più inclusiva e vicina ai territori
Le dichiarazioni di Enzo Bianco, capo delegazione per l'Italia al Comitato delle Regioni

“Attraverso la firma della Carta di Bucarest le Città e le Regioni d’Europa sottopongono agli altri organismi comunitari un documento che ribadisce quanto ci sia bisogno di costruire una nuova Europa, molto più vicina ai cittadini e molto più sensibile alle tematiche della vita di ogni giorno, come la cura dell’ambiente, della qualità della vita e della lotta all’inquinamento”. Queste le parole del capo delegazione italiana al Comitato delle Regioni, Enzo Bianco, nell’atto di commentare l’approvazione da parte dei leader locali e regionali della carta denominata “Costruire l’UE dal basso con le nostre Regioni e Città” ratificata a Bucarest durante il vertice Re(New) Europe che si è concluso la scorsa settimana a Bucarest.
La Dichiarazione, che rappresenta la posizione ufficiale delle Regioni e delle Città del Continente, verrà formalmente consegnata al presidente della Romania Klaus Iohannis che a sua volta la trasmetterà ai leader delle istituzioni dell’UE e ai Capi di Stato e di Governo che si riuniranno il 9 maggio a Sibiu, sempre in Romania.

“Si tratta di questioni centrali della nostra vita – afferma Bianco – ed è per questo che chiediamo una iniziativa molto forte, per un’Europa molto più vicina ai cittadini. Questo è l’impegno del Comitato delle Regioni che ha approvato all’unanimità la Dichiarazione”. “Se usassi un linguaggio calcistico – aggiunge poi il capo della delegazione italiana al Cdr riferendosi alle prossime elezioni europee – direi che la prossima Europa deve giocare una partita all’attacco, in un momento dove prevalgono sentimenti come paura e rancori. Il rischio di far giocare all’Europa una partita in difesa c’è anche rispetto al confronto con Stati uniti, Russia e Cina” per questo “abbiamo bisogno di giocare la partita tutti uniti. Ci vuole un nucleo che crede in un’Europa sempre più federale e sempre più unita, che affronti insieme le grandi questioni. Penso all’elezione diretta del presidente dell’Unione europea e a un sistema di democrazia più forte che consenta di comportarci come fossimo un’unica grande federazione. Serve un momento di coraggio”, conclude Bianco.

>> CONSULTA LA CARTA “COSTRUIRE L’UE DAL BASSO”.


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