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La Tav va fatta, per sbloccare i cantieri poteri speciali ai sindaci
Le dichiarazioni del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia

di NICOLETTA PICCHIO (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Aprire i cantieri, e realizzare la Tav, per reagire al rallentamento dell’economia. Insiste su questi tasti il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in queste giornate in cui il governo ha sul tavolo il tema della Torino-Lione e commentando le nuove stime Ocse sull’Italia. «Aspettiamo venerdì, siamo in dirittura d’arrivo, la palla è in mano al premier Conte», ha detto Boccia, a margine di un incontro organizzato dalla Camera di commercio franco italiana, a Milano, riferendosi alla Tav e citando il modello Genova, come soluzione per far ripartire i cantieri, dando ai sindaci poteri speciali. «Il nostro auspicio è che si faccia, la Tav è un’opera simbolo, mi auguro che i due vicepremier e il premier facciano prevalere l’interesse nazionale. Sarebbe un grande atto di coraggio. Significa anche inquadrare la priorità dei posti di lavoro, visto che abbiamo due questioni: la prima è la criticità del settore delle costruzioni, la seconda evitare di subire rallentamenti dell’economia», ha sottolineato il presidente di Confindustria. «Dobbiamo dare atto al governo, nonostante le criticità che abbiamo più volte sottolineato, che sulle grandi questioni, a partire dalla Tap e dall’Ilva, è poi prevalsa una linea di interesse nazionale. Confidiamo che anche questa volta si faccia in questo modo».

Un modello su cui riflettere
Per Boccia quello di Genova è un «modello su cui riflettere, senza aspettare traumi per fare i commissari, ma immaginando che i sindaci d’Italia possano diventare commissari e attivare i cantieri, in attesa di normalizzare le semplificazioni». E sul fatto che il nuovo segretario del Pd, Nicola Zingaretti, «parta da Torino con la questione Tav e si metta in concorrenza con la Lega Nord è un problema che risolveranno tra di loro. Noi valutiamo i provvedimenti e siamo per la Tav. Comunque avere un’opposizione forte è un valore per il paese». I tempi sono importanti nel realizzare ciò che si dice, ha sempre sottolineato il presidente di Confindustria, che sollecita, dopo il taglio delle stime Ocse sulla crescita dell’Italia, la necessità di reagire. «Bisogna prendere atto di questa situazione e costruire una stagione che va al di là del contratto di governo e si evolva in una stagione di sviluppo del paese. Ci sono passi importantissimi da fare, il primo è la reazione all’economia che rallenta, il secondo è affrontare la manovra dell’anno prossimo, che non è un fatto marginale per i numeri che avrà. Prima lo facciamo e meglio è». Il futuro dell’Ue In un forum a LaPresse Boccia ha insistito sul futuro dell’Europa: «Deve diventare un gigante politico, la sfida è tra Ue e mondo esterno, con gli Usa e con la Cina».

In questo c’è bisogno che l’Italia abbia buoni rapporti con la Francia, ha sottolineato il presidente di Confindustria, che la scorsa settimana a Versailles ha incontrato gli imprenditori del Medef, la Confindustria francese. Piena sintonia sul sì alla Tav. Ma ci sono altre partite: «abbiamo bisogno di un rapporto con la Francia perché dopo la scadenza di Draghi alla Bce l’Italia deve giocare la sua partita per il sostituto. Draghi è arrivato alla Bce grazie all’accordo Italia-Francia, tra Berlusconi e Sarkozy. Il rapporto fra governi deve prescindere dalle piattaforme dei partiti», ha detto Boccia che ha annunciato entro aprile «una giornata unica di tutte le Confindustrie europee rivolte a tutti i partiti europei»


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